Ambiente

Orti e cibo sano, la nuova passione dei siciliani. Coldiretti: “Forte richiesta, ecco le nostre iniziative”

Quella della coltivazione di orti, in Italia, è una passione che si sta diffondendo molto tra i giovani, oltre che tra gli anziani e anche tra coloro che non sono esperti di tecniche di coltivazione. Oltre sei italiani su dieci (61%), in primavera dedica il proprio tempo libero alla cura di orti e giardini.

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È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè diramata in occasione della Giornata della Terra che si è celebrata il 22 aprile. Le coltivazioni di orti sono maggiormente diffuse nei giardini, nei terrazzi e nei balconi soprattutto nelle grandi città, dove c’è anche chi coltiva sul davanzale della finestra, mentre una minoranza cura uno degli orti pubblici messi a disposizione dalle amministrazioni locali. In Italia occupano circa 2 milioni di metri quadrati, secondo l’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Istat.

Come evidenziano dall’associazione, molti italiani coltivano addirittura un ettaro di terreno ad uso familiare, avendo ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti, dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato.

Coltivazione di orti, l’intervista a Santina Interrante

Riguardo alla diffusione e alle iniziative legate alla coltivazione di orti in Sicilia, è intervenuta ai microfoni di QdS.it, Santina Interrante, responsabile regionale Coldiretti Donne.

Cosa sta facendo la vostra associazione per incentivare la coltivazione degli orti nella nostra regione?

“Noi, come Coldiretti Donne da tempo operiamo con progetti didattici nelle scuole per incrementare, già in età scolare, la consapevolezza dell’importanza dell’orto, del mangiare sano, del cibo genuino, del cibo italiano, facendo rispettare la stagionalità e preferendo la frutta e la verdura a chilometro zero. Abbiamo constatato che proprio nelle più piccole fasce di età c’è molto interesse e molta attenzione riguardo a queste tematiche. Dopo le ore scolastiche nasce l’idea di realizzare l’orto a casa e molte sono le iniziative che abbiamo progettato, tante di queste avranno un prosieguo fino alla fine dell’anno scolastico per poi ripartire nuovamente a settembre”.

Ci parla delle iniziative future?

“È già oggetto di progettazione: “Seminiamo la gentilezza”, un’iniziativa che ha come capoarea la Sicilia e che abbiamo trasferito a livello nazionale in quanto io sono anche in giunta nazionale. Per quello che riguarda le imprese, questo progetto si prefigura come obiettivo quello di seminare la gentilezza e poi raccogliere la gentilezza, non solo nei confronti dei nostri bambini, ragazzi o tra uomini e donne, ma anche nei confronti dell’ambiente e quindi essere pronti ad assumere un atteggiamento propositivo di accoglienza nei confronti di tutti, soprattutto rivolto ai giovani che costituiscono la nostra fascia preferita per quanto riguarda tutti questi progetti: dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola superiore”.

A quanto pare, la coltivazione degli orti si sta diffondendo anche tra i più inesperti. Come supportarli?

“Come Coldiretti ci occupiamo di guidare le nostre aziende e chi si rivolge a noi anche a 360 gradi, quindi, non solo da un punto di vista fiscale, contabile e di gestione dell’azienda, ma anche per quanto riguarda l’assistenza sui campi e dunque per ciò che concerne l’orto. Non per nulla Coldiretti è la voce amica del Paese, quindi, anche questo tipo di supporto e assistenza all’azienda o a chi si rivolge a noi è ben vista. Diciamo che oggi, più che mai, le aziende necessitano ci competenza e assistenza proprio per stare al passo con i tempi e questo è un nostro compito e un impegno che, da sempre, da ottant’anni (quest’anno festeggiamo ottant’anni di Coldiretti), portiamo avanti con serietà e professionalità“.

Quanto sono diffusi gli orti nella nostra regione?

“Posso risponderle che, come Donne Coldiretti, copriamo tutte le province siciliane. Le varie responsabili provinciali, nelle scuole dove veniamo chiamati e richiesti, hanno operato con numeri davvero sbalorditivi. Lo scorso anno abbiamo superato le migliaia di alunni, quest’anno siamo ormai in dirittura d’arrivo; riguardo alla raccolta dei prodotti che abbiamo seminato tra gennaio e febbraio pensiamo proprio di superare i numeri dell’anno scorso, quindi oltre le migliaia di ragazzi”.

A cosa è dovuta questa diffusione della coltivazione degli orti, a suo parere?

“Si diffonde sempre di più perché è forte il nostro impegno sul territorio ed è forte la richiesta. Ormai la gente ha capito che il nostro punto di forza è che siamo ciò che mangiamo e questo cerchiamo di trasmetterlo nei vari impegni e nei vari appuntamenti ai quali ci presentiamo. I colori di Coldiretti ormai sono ben noti a tutti e tutti cercano di coinvolgerci in vari istituti per trasmettere proprio questa sensibilità nei confronti dell’ambiente e del mangiare sano. Tante sono state le richieste che abbiamo avuto e i progetti che ancora portiamo avanti: abbiamo ad esempio condotto la battaglia contro il cibo sintetico e abbiamo richiesto a livello nazionale, ma soprattutto a livello europeo, maggiore sensibilizzazione proprio per tutelare i nostri consumatori, gli agricoltori, chi vive di agricoltura“.