Agrigento

Comparto agricolo in ginocchio appello dei sindaci del territorio agrigentino

AGRIGENTO – La III Commissione dell’Assemblea dei sindaci del Libero Consorzio comunale, che si occupa di Sviluppo strategico, Viabilità, Programmazione, Patrimonio e Funzioni di indirizzo, si è riunita in via straordinaria per affrontare la grave crisi agricola in atto su tutto il territorio.

L’incontro si è svolto nell’aula consiliare Luigi Giglia del Libero Consorzio alla presenza del presidente della III Commissione Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, del primo cittadino di Alessandria della Rocca Giovanna Bubello e del sindaco di Realmonte Santina Lattuca, che hanno discusso con gli altri componenti della Commissione – il vice sindaco di Sciacca Gianluca Fisco, il sindaco di Camastra Dario Gaglio e il sindaco di Cammarata, Giuseppe Mangiapane – collegati in videoconferenza.

Ogni componente dell’organismo ha relazionato sulle specificità dei propri territori e dell’intera provincia dando il proprio contributo. Ciò ha consentito di redigere all’unanimità una richiesta di istituzione di un Tavolo tecnico composto dalle istituzioni regionali, nazionali ed europee, oltre che dai territori. “I rincari a catena – si legge nel documento – l’aumento dell’inflazione, la crescita esponenziale dei prodotti petroliferi, del gas e delle materie prime legate alla produzione agricola, quali esemplificativamente la molitura delle olive, il confezionamento e la trasformazione dei prodotti, hanno fatto crescere i costi in maniera insostenibile, a fronte di una svalutazione dei prezzi di vendita, mettendo in pericolo il reddito delle famiglie che vivono già in una realtà di depauperamento demografico ed economico”.

I sindaci della III Commissione, inoltre, hanno evidenziato la necessità di realizzare una riforma strutturale del comparto agricolo per dare risposte a un settore che è vitale per l’economia di tante realtà, basti pensare che le regioni Puglia, Calabria e Sicilia coprono il 70% della produzione nazionale di olio. “Si stabiliscano – hanno aggiunto – regole chiare necessarie alla tracciabilità dei prodotti agricoli immessi nel territorio nazionale da Paesi comunitari o extracomunitari, che impediscano di commercializzare tali prodotti come Italiani. Non si può consentire che l’economia di un territorio sia distrutta senza che gli organi deputati alla salvaguardia dei territori e della popolazione intervengano con la massima celerità”.

“Al fine di tutelare – hanno concluso – l’olivicoltura, la viticoltura e più in generale l’agricoltura, che rimangono un cardine fondamentale dell’economia dei nostri territori, questa Commissione e i sindaci porranno in essere ogni iniziativa utile”.