Quali competenze devono acquisire gli alunni in modo da diventare, una volta completato il percorso scolastico, dei cittadini attivi? Della “Comunicazione nella madrelingua” e della “Comunicazione nelle lingue straniere” si è trattato nella precedente rubrica del 4 dicembre. Tali competenze sono state indicate nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006, aggiornata nel 2018, insieme ad altre sei, per un totale di otto fondamentali obiettivi da raggiungere.
“Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico” è al terzo punto dell’elenco, ricomprende l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. La statistica rientra in questo ambito riuscendo, in particolare, ad avvicinare i giovani alla matematica grazie alla sua potente capacità di spiegare e interpretare il mondo con il supporto di dati obiettivi. Per quanto riguarda le competenze in campo scientifico e tecnologico si tratta delle abilità di rilevare fenomeni, osservare, sperimentare e raccogliere dati, formulare ipotesi e verificarle. Per questo la didattica deve basarsi sulla sperimentazione, l’indagine, la riflessione e la contestualizzazione dell’esperienza.
Nelle “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, documento Miur del 2012, si specifica che la ricerca sperimentale, individuale e di gruppo, rafforza nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la disponibilità a dare e ricevere aiuto, l’imparare dagli errori propri e altrui, l’apertura ad opinioni diverse e la capacità di argomentare le proprie”.
Proprio grazie alla competenza in campo scientifico e tecnologico gli alunni saranno in grado di comprendere i cambiamenti determinati dall’attività umana e di individuare le responsabilità dei cit-tadini. Competenza di grande attualità, in un momento in cui l’Italia fa i conti con i gravi disastri ambientali provocati da decenni di disattenzione, incuria e direi anche ignoranza.
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