L’obiettivo della didattica in tutti gli ordini di scuola è sviluppare competenze, come ho illustrato in questa rubrica nelle edizioni del 4 dicembre 2019 e dell’8 gennaio 2020 attraverso le prime cinque Competenze chiave indicate nella Raccomandazione europea del 2006, aggiornata nel 2018 e esplicitata nel Documento Miur “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”. In quest’ultima puntata mi occupo delle rimanenti tre: (6.) Competenze sociali e civiche; (7.) Spirito di iniziativa e di imprenditorialità; (8.) Consapevolezza ed espressione culturale.
Le “Competenze sociali e civiche” riguardano tutte le forme di comportamento, che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa. Per questo gli ambienti di apprendimento devono essere centrati sulla discussione, la comunicazione, il lavoro cooperativo. La nostra Legge fondamentale, la Costituzione, deve essere letta in classe e contestualizzata in modo da essere vissuta attivamente a partire da un comportamento etico verso le persone e l’ambiente e dalla conoscenza degli strumenti di partecipazione democratica. Non solo lo studio della Storia, ma anche della Geografia, delle Scienze, delle Arti e tutte le discipline possono contribuire a costruire un comportamento da cittadino responsabile.
Per “Spirito di iniziativa e di imprenditorialità” si intende la capacità di individuare e risolvere problemi, prendere decisioni, stabilire priorità, assumere iniziative, pianificare e progettare e tutto questo può essere sviluppato a scuola se si collabora, si fa ricerca, si sperimenta e si lavora realizzando esperienze che faranno da guida ai nostri alunni.
Infine la “Consapevolezza ed espressione culturale” si riferisce al fare divenire gli alunni consapevoli dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione. Tutte le otto competenze chiave insieme possono contribuire a trasformare gli alunni in “cittadini attivi”.
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