MESSINA -“Abbiamo ripristinato le condizioni minime essenziali per potere svolgere l’azione amministrativa”. Alla base c’è il consolidamento finanziario e le assunzioni. L’affermazione di Salvo Puccio, Dg del Comune, racchiude il senso del percorso portato avanti in questi anni dall’esecutivo guidato prima da Cateno De Luca e adesso da Federico Basile, e dove lo stesso ex presidente di Amam ha avuto un ruolo di rilievo ricoprendo vari incarichi fino alla direzione generale del Comune e della Città Metropolitana.
Entro fine anno si completeranno tutta una serie di cambi, già avviati ai vertici delle partecipate ma anche all’interno della Giunta. “Cambiamenti funzionali al miglioramento – dice il sindaco Basile – per gestire le problematiche con un’ottica diversa rispetto ad un obiettivo comune, che è quello di garantire i servizi”. Il nuovo dg della ex Provincia è Giuseppe Campagna, che lascia la presidenza di Atm. Nei giorni scorsi Loredana Bonasera aveva lasciato il vertice di Amam (entrerà in Giunta?) e al suo posto è stato scelto Paolo Alibrandi. Nei prossimi giorni toccherà ad ArisMe.
Il passaggio di testimone a Campagna, è occasione per Puccio, che resta dg a Palazzo Zanca, per un bilancio. “È un altro Ente rispetto a quello trovato nel 2018 – ha spiegato al QdS – non c’erano bilanci da tre anni e oggi invece è perfettamente in salute, dal punto di vista economico e finanziario e non ha alcun tipo di problemi, quindi è una macchina che deve essere solo implementata nel numero di risorse perché i pensionamenti in questi anni sono stati tanti; abbiamo trovato le risorse per i nuovi concorsi. Almeno 400 unità dovranno essere immessi nei ruoli tra stabilizzazione degli Asu che diventeranno a tempo pieno e indeterminato e nuovi assunti nei vari profili ripristinando quella che era la vecchia pianta organica”.
Pesa anche la mancanza di un supporto politico nella governance. “Pesa nel momento in cui il sindaco di Messina desidera occuparsi anche degli altri Comuni della cinta, ma noi in Sicilia non siamo come altre aree, abbiamo tutta l’ex provincia che fa parte di un territorio di 108 comuni che deve avere un suo programma che è del sindaco, e va bene, ma ci vuole anche un Consiglio metropolitano che deve essere di raccordo tra l’azione amministrativa e l’azione politica”. Bisogna ripristinare il contatto politico con il territorio, ha sottolineato Puccio.
“Si proseguirà con il percorso di potenziamento delle risorse umane – ha detto Campagna – e visiterò tutti i 108 Comuni del territorio metropolitano in modo da prendere atto delle necessità delle singole amministrazioni locali e poter fornire le adeguate risposte alle comunità”. E proseguiranno anche tutte le attività avviate da Palazzo dei Leoni in questi anni, come ha ricordato anche Basile, dalla riqualificazione della Città del Ragazzo alla valorizzazione delle riserve naturali, al recupero e fruizione di un sito di pregio qual è il Monte di Pietà. E ancora i progetti Pnrr, avviati nei tempi previsti, quali i Piani Urbani integrati, la riforestazione urbana, la mobilità sostenibile. Motore di ogni azione amministrativa quindi, per Puccio, è la solidità finanziaria e l’immissione di forze nuove, alla Città Metropolitana, come al Comune dopo l’approvazione del Bilancio consolidato .
“I concorsi qui si vanno a chiudere – ha dichiarato Puccio – la convocazione per la firma del contratto dei funzionari tecnici amministrativi sarà il prossimo 15 novembre , quindi entreranno gli altri 170 che sono in attesa e chiuderemo un concorso con 341 persone; ci saranno anche oltre 122 vigili, abbiamo completato appena adesso le preselezioni dei primi 100 ci saranno gli altri 22 a brevissimo. L’età media dei lavoratori tra partecipate e comune si è abbassata di 8 anni in un anno e mezzo. Abbiamo ripristinato le condizioni minime essenziali per potere svolgere l’azione amministrativa e quindi attuare il programma politico.
“Il Comune è uscito dal dissesto – ha proseguito Puccio – ed è in un piano di riequilibrio, l’accantonamento delle somme per pagare i creditori da un lato ci toglie delle risorse, ma dall’altro ci stimola a tenere la barra dritta sui conti. Il Comune di Messina ha una programmazione adesso da portare avanti, un piano regolatore, infrastrutture, un piano di sviluppo e lo seguirà, è chiaro che l’inserimento della realizzazione del ponte ha mutato gli originari orientamenti di questa strategia. Dobbiamo essere bravi ad attutire il colpo e trarne il massimo, abbiamo chiesto la realizzazione di 24 interventi con parte del fondi Fsc, per circa 460 milioni di euro, da fare prima che l’appalto vero inizi, opere funzionali anche ai futuri cantieri (come strade e rete idrica) oltre che allo sviluppo della città”.
Lina Bruno