Palermo

Cimiteri, Comune e Fondazione S. Spirito sempre più vicini a un accordo

PALERMO – La Giunta Orlando ha approvato uno schema di protocollo d’intesa tra il Comune e la Fondazione Camposanto di Santo Spirito (che gestisce il cimitero privato di Sant’Orsola) per provare a tamponare l’emergenza sepolture che ormai va avanti da mesi. Adesso la palla passa alla Fondazione, che deve accettare e controfirmare l’accordo. Il protocollo sarà temporaneo e avrà una validità di sei mesi, fino a un massimo di tremila salme.

“Secondo quanto previsto dal provvedimento – si legge in una nota di Palazzo delle Aquile – la Fondazione, nelle more della realizzazione da parte del Comune di un’altra struttura cimiteriale e/o dell’ampliamento di quelle esistenti e, comunque, per un periodo in via sperimentale stabilito in sei mesi dalla data di sottoscrizione del protocollo di intesa, si impegna a ricevere nel Cimitero di Sant’Orsola le salme non tumulabili in altri cimiteri comunali, fino a un massimo di 3.000”.

Sarà il sindaco, “sulla base di elenchi forniti dall’Ente Camposanto, a provvedere in maniera motivata alla revoca o decadenza di tutte le concessioni poste in essere dalla Fondazione che siano comunque più vecchie di trent’anni. L’importo da corrispondere per singola tumulazione dovrà essere di 1.800 euro, che saranno in parte coperti con fondi comunali, fino a un massimo di 1.000 euro. Con lo stesso provvedimento è stato stanziato un primo importo pari a 400 mila euro per le prime 400 sepolture, con la possibilità di ulteriori stanziamenti, previo monitoraggio dell’andamento delle sepolture e della situazione di emergenza”.

“L’Amministrazione – ha commentato la consigliera di Sinistra Comune, Katia Orlando – raggiunge questo importante risultato grazie anche a un cambio di paradigma nella gestione dell’emergenza cimiteri. Dal percorso avviato per l’ampliamento del Cimitero di Santa Maria di Gesù fino alla progettazione di nuovi campi di inumazione all’interno del Cimitero di Santa Maria dei Rotoli, passando per la razionalizzazione delle tumulazioni che puntano su nuove tecniche che favoriscono la mineralizzazione delle salme in tempi ben più brevi. Si è così tracciato un percorso, di cui la IV Commissione consiliare è parte attiva, che punta alla comprensione delle macchine cimiteriali e vuole determinarne la conversione da strutture di accumulo a strutture di rotazione. Il protocollo d’intesa con la Fondazione Santo Spirito è da considerarsi inoltre come l’avvio di un percorso su area vasta che potrebbe anche vedere la nascita di un consorzio cimiteriale su scala metropolitana”.

Certo non si tratta della panacea di tutti i mali: la cifra annunciata a inizio gennaio era ben più alta (un comunicato stampa di piazza Pretoria parlava di “alcune migliaia di loculi, stimati fra cinque e diecimila”) ma è comunque una boccata d’ossigeno nell’ingarbugliata matassa che il sindaco Leoluca Orlando sta cercando di sbrogliare per superare lo scandalo delle centinaia di bare accatastate ai Rotoli.

Una vergogna che ha attirato anche le attenzioni dell’Asp, con due ispezioni che hanno accertato una serie di carenze igienico-sanitarie. Lo scorso 19 febbraio, durante la seduta in streaming del Consiglio della VII Circoscrizione, il capo di gabinetto Sergio Pollicita ha riferito che “il sindaco ha avuto assegnato un termine di sei mesi per adeguare i Rotoli a tutte le prescrizioni che l’Asp ha già formalizzato, che vanno dai bagni agli impianti elettrici, dalle scale ad alcuni loculi murari in cattivo stato. Il sindaco è stato diffidato a porre in essere questi adempimenti perché l’eventuale inottemperanza farebbe scattare un processo penale, quindi è facile capire che sul tema ci sarà la massima attenzione. Se ci sono interventi che possiamo fare con le nostre forze ci rivolgeremo a Amg, Coime e Reset, altrimenti ci avvarremo di ditte esterne”.

L’accordo sempre più vicino con la Fondazione Santo Spirito non è però l’unica soluzione messa in campo dall’Amministrazione: dalla riduzione da 30 a 25 anni del termine di scadenza delle concessioni cimiteriali (che in quattro o cinque mesi dovrebbe consentire di tumulare fra le 150 e le 200 salme) al collaudo dei campi di inumazione sotto Monte Pellegrino, dai loculi prefabbricati con sistema autospurgante all’accelerazione dei progetti di revamping del vecchio forno crematorio e di realizzazione del nuovo forno, dalle tensostrutture per il deposito temporaneo delle bare alla banca dati digitale dei defunti ai Rotoli.