CATANIA – A meno di cambiamenti dell’ultima ora l’Amts, la società trasporti municipalizzata del Comune di Catania, non parteciperà alla votazione per eleggere il nuovo presidente della sezione Trasporti della Confindustria Catania durante l’assemblea che si terrà il prossimo lunedì, 15 gennaio. In quell’occasione si dovrebbe provvedere alla nomina dei componenti del comitato direttivo della sezione e, qualora tutti rappresentanti saranno presenti, si procederà alla scelta del presidente e del vicepresidente. La notizia trapela da ambienti della società municipalizzata alla luce dell’ultimo scontro che ha recentemente caretterizzato le dinamiche dell’associazione industriali e che ha portato il presidente vicario, Gaetano Vecchio, a rinviare l’assemblea generale dei soci che avrebbe dato il via all’iter per giungere in tempi brevi all’elezione del nuovo presidente generale.
Dopo le dimissioni di Angelo Di Martino, l’ex presidente dell’associazione dimessosi perché il nome della sua azienda, la “DiMartino spa” compare in un fascicolo di indagine del Gip del Tribunale di Catania per il pagamento del pizzo da 20 anni, sembrava che l’orientamento dell’associazione degli industriali fosse indirizzato a chiudere questa vacatio nel volgere di poco tempo. Invece tutto si è aggrovigliato a tal punto che il presidente vicario nel motivare il rinvio dell’assemblea generale dello scorso 9 gennaio, ha inviato a tutti i rappresentati una lettera con la quale mette in guardia gli iscritti dal pericolo “su quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni a causa dell’intromissione della politica dei partiti nelle dinamiche interne alla nostra associazione”. Aggiungendo un particolare di non poco conto e cioè, che “esponenti di vertice di partito, peraltro rappresentanti di importanti cariche istituzionali, hanno deciso che anche Confindustria Catania debba diventare loro terreno di confronto e feudo elettorale”.
La scelta di Amts di non partecipare alla votazione per il nuovo rappresentante di Confindustria sezione Trasporti sarebbe scaturita alla fine di un lungo colloquio tra il presidente Amts, Giacomo Bellavia e il sindaco di Catania, Enrico Trantino. Sembra, ma non ci sono conferme, che lo stesso Trantino, visto l’acceso scontro all’interno dell’associazione, avrebbe concordato con l’amministratore unico della partecipata un’astensione di quest’ultimo dalle scelte del nuovo rappresentante Trasporti. La motivazione che emergerebbe è evidente: evitare di rimanere invischiati in una lotta intestina e interna tra due diverse fazioni di imprenditori contrapposti, una che sembra farebbe capo a un ex presidente e l’altra rappresentata da Angelo Vecchio, l’attuale presidente vicario che sta guidando Confindustria sino alle nuove elezioni e che ha riconvocato l’assemblea generale dell’associazione per giovedì 18 gennaio, con al primo punto le comunicazioni del vicepresidente vicario e la possibilità che proprio in quella sede si proceda alla modifica delle intese organizzative e dello statuto di Confindustria Sicilia”.
Bisognerà vedere cosa accadrà nel momento in cui Amts dovesse manifestare apertamente la sua non partecipazione al voto di lunedì. Ma appare chiaro che la scelta suona come un segnale inviato anche a chi magari, all’interno della politica, sta cercando di influenzare quel voto. Una scelta meditata per non finire tra coloro che poi potrebbero essere indicati per aver favorito un referente anziché un altro.
Se esaminiamo bene l’origine delle società trasporti statali, regionali e municipali, sia Rfi, che l’Ast che anche l’Amts hanno presidenti e rappresentanti che sono espressione di una classe politica che li ha a suo tempo nominati. Manager che rispondono direttamente alla linea politica di un sindaco o di un presidente della Regione. Per questo forse la scelta di Amts non appare poi tanto infondata e ha la sua giusta logica.
In questo contesto entrano poi a gamba tesa altre tesi e altre indiscrezioni. Nella sezioni Trasporti il dibattito riguarda il nome di Salvatore Ganci, ex presidente regionale della Piccola Industria, che in un primo tempo sembrava avere la delega per una riconferma da Rfi e Ast, salvo poi rendersi conto che uno di questi rappresentanti aveva optato per altre scelte, sembra dopo una telefonata giunta da un grosso esponente politico.
C’è poi la tesi che sostiene di un intervento del presidente Ars Gaetano Galvagno per spingere affinché alla sezione Trasporti finisca un altro imprenditore e non Ganci, così poi da avere maggior peso sulle scelte per la nuova presidenza generale. Ma anche in questo contesto ci sono dei “distinguo”, come quello dello stesso presidente Ars che avrebbe confessato ai suoi collaboratori di essere rimasto sorpreso dalle ricostruzioni giornalistiche su un ipotetico suo intervento a Confindustria. C’è poi un’altra ipotesi che circola in ambienti industriali, quella secondo cui in atto ci sarebbe una contrapposizione tra imprenditori, con una cordata di iscritti che fanno capo al presidente Vecchio che avrebbero chiesto addirittura l’intervento del presidente Schifani per fermare le richieste di Galvagno.
Siamo, comunque, sempre nel campo delle indiscrezioni perché dalla direzione di Confindustria non trapela nulla e nessuno vuole rendere dichiarazioni. Detto ciò, partendo anche dalle smentite non ufficiali del presidente dell’Ars, resta il fatto che ogni presidenza di Confindustria, come è sua tradizione, è incentrata ad avere rapporti con gli attuali governi, da quello nazionale sino a quelli locali, per favorire lo sviluppo ed evitare contrapposizioni che possano danneggiare aziende e lavoratori. Insomma tutta questa vicenda sembra un fuoco di paglia per una elezione che appare già scontata…