Dall’11 maggio 2023 inizia lo sciopero della fame e della sede nei Consorzi di Bonifica di Catania, Agrigento e Caltagirone. Una scelta dovuta alla volontà di far giungere, in modo pacifico ma incisivo, la propria voce alle istituzioni regionali e far istituire un tavolo di crisi permanente per affrontare i problemi dei Consorzi.
Una situazione già precedentemente denunciata, tra stipendi non pagati e la sempre presente crisi idrica, che rischia – secondo quanto emerso nella nota che annuncia lo sciopero – di mandare in tilt il lavoro del settore. Si precisa che nel corso dello sciopero intrapreso, i lavoratori e i segretari regionali Sifus Confali aderenti (Ernesto Abate – Catania, Antonino Augello – Agrigento, Francesco Fazzino Caltagirone) garantiranno comunque le proprie prestazioni lavorative. Inoltre, l’associazione sindacale fa presente che nei prossimi giorni potrebbero aderire alla protesta anche altri dirigenti e lavoratori, nonché simpatizzanti.
Nella nota che annuncia lo sciopero, Sifus Confali mette nero su bianco i problemi dei Consorzi di Bonifica denunciati.
Alla luce dei problemi sopra esposti, i sindacati dei Consorzi di Bonifica chiedono la convocazione di una delegazione di Sifus Confali in Commissione Bilancio all’Ars e l’istituzione di un tavolo di crisi permanente regionale “per garantire tutti gli atti propedeutici e consequenziali per fornire un servizio efficace, efficiente e continuativo agli utenti consortili che tuteli l’indotto economico diretto e indiretto, partendo dal rispetto dei diritti dei lavoratori”.