Consumo

Consumo farmaci, tre italiani su dieci hanno utilizzato almeno un antibiotico

ROMA – Nel 2020, in Italia, circa 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici e in media ogni paziente è stato in trattamento per circa 14 giorni nel corso dell’anno. È quanto emerge dal rapporto nazionale 2020 “L’uso degli antibiotici in Italia” dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, presentato a Roma.

Dal rapporto emerge anche che nel 2020 nel complesso è diminuito il consumo di antibiotici in Italia. “Nel 2020 – si legge – il consumo complessivo, pubblico e privato, di antibiotici in Italia è stato pari a 17,7 dosi ogni mille abitanti, in forte riduzione rispetto al 2019 (-18,2%). Con 692,1 milioni di euro gli antibiotici hanno rappresentato il 3% della spesa e l’1,2% dei consumi totali a carico del Servizio sanitario nazionale”.

Quanto alle fasce di età e genere, la prevalenza d’uso aumenta all’avanzare dell’età, superando il 50% nella popolazione ultra85enne. Si conferma un maggior consumo di antibiotici nelle fasce estreme, in cui si registra anche un più frequente utilizzo per gli uomini, mentre la maggior prevalenza d’uso nelle donne si riscontra nelle fasce di età intermedie.

Zoomando sull’azitromicina, dal rapporto risulta che nell’ambito dell’assistenza convenzionata è l’unico principio attivo, insieme alla fosfomicina, per cui i consumi complessivi del 2020 (1,3 Ddd/1.000 ab die) non sono diminuiti rispetto al 2019.

Passando all’analisi dell’acquisto privato, da parte dei cittadini, mostra un incremento dei consumi del 33,3% rispetto al 2019, che pone l’azitromicina al terzo posto per consumo con 0,4 Ddd/1.000 ab die. L’acquisto privato di questo antibiotico, si precisa nel report, costituisce un quarto del consumo totale.

Relativamente poi agli acquisti diretti, quelli da parte delle strutture sanitarie pubbliche, nel primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono stati registrati notevoli incrementi nell’uso di azitromicina, più elevati al Nord (+192,0%) e al Sud (+145,6%) rispetto al Centro (+69,1%), a cui si aggiungono quelli registrati nel secondo semestre 2020.

Al contrario, nel primo semestre 2021 i consumi hanno registrato una tendenza in riduzione rispetto allo stesso periodo del 2020.