SIRACUSA – Nella città dove fino a qualche tempo fa si pagava la Tari più alta d’Italia e dove l’evasione fiscale si attesta pari a 400 milioni di euro dal 2004 al 2014, il Comune continua la sua lotta contro i “furbi” che non pagano le tasse. Una guerra a tutto tondo dalla Tari, all’Imu, all’imposta sulla pubblicità, fino agli abusivi del suolo pubblico.
I numeri diffusi nei giorni scorsi, in sede di conferenza stampa, alla presenza del sindaco Francesco Italia e del dirigente del settore, mettono in luce un cambio di tendenza netto.
Il credito del Comune nei confronti dei cittadini è di 11 milioni 585 mila euro circa per quanto riguarda la Tari (tassa sui rifiuti) 2019. Ma il dato positivo c’è: da un raffronto con il 2016 ed il 2017, la cui riscossione volontaria per ciascun anno è stata pari al 63%, si prevede per il 2019 un incremento percentuale di incasso che potrà essere di circa il 68%, con un incremento del 30% di accertamenti per evasione o elusione.
Per continuare questa battaglia, l’Ente ha messo in campo una riorganizzazione degli uffici sia interna che esterna.
Nel primo caso si tratta della costituzione di un’unità operativa interdisciplinare per una rivisitazione dei processi di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi; mentre nell’ottica di una riorganizzazione esterna, e quindi della comunicazione e sensibilizzazione, il Comune ha previsto, per settembre, la riapertura di front-office con risorse umane che potranno fornire informazioni ai cittadini.
Poi, altro tasto importante, l’Icp (imposta comunale sulla pubblicità). È di oltre 125mila euro l’importo per l’ultimo triennio di emessi avvisi per omesso pagamento dell’Icp, segno anche questo del controllo sempre maggiore sugli evasori.
Stessa attenzione sul servizio Cosap (suolo pubblico), per il quale sono stati emessi avvisi di accertamento per occupazione abusiva per un importo di oltre 31mila euro per il 2018.
Scoperchiato il vaso di pandora anche sulla tassa di soggiorno, evasa dai titolari di alcune strutture alberghiere, grazie all’interazione tra Corte dei conti e Guardia di Finanza. Su quest’ultima voce fatti di cronaca hanno già messo in luce i buoni risultati.
E poi c’è sempre il progetto Riscontro, di cui Siracusa è comune capofila che, con il suo sistema Semplifisco, aggrega oltre 60 banche dati comunali e nazionali, che sono nella disponibilità dei Comuni, per individuare i casi di evasione su tributi locali ed erariali, potenziando la capacità di accertamento, e per gestire le informazioni sui debitori (patrimoni detenuti e aggredibili) e i dati di monitoraggio, potenziando la capacità di riscossione.
“Le nostre possono sembrare scelte impopolari – ha dichiarato Italia – perchè sicuramente quando arriva la cartella esattoriale significa perdere consensi – ha continuato – ma noi non rincorriamo la politica del consenso. Chi può farlo ma non paga le tasse è un delinquente che non lede questa o quella amministrazione ma danneggia tutta la comunità” – ha concluso.