Ecco tutti i bandi per contributi a fondo perduto aperti o di prossima apertura nel 2023, con le indicazioni contenute nei Decreti, i requisiti per partecipare e le agevolazioni previste.
Si va dai contributi per l’ambito imprenditoriale a quelli per lo sport.
Si chiamano contributi a fondo perduto tutte quelle agevolazioni in denaro a favore di persone fisiche o giuridiche che non prevedono l’obbligo di restituzione del capitale erogato (da qui il nome). Negli ultimi anni sono stati particolarmente importanti per la ripresa delle imprese in seguito alla crisi scatenata prima dall’emergenza Covid e poi dalla guerra in Ucraina con i conseguenti aumenti dei costi e lo shock energetico.
Si tratta di un incentivo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne (senza limiti di età). Le agevolazioni prevedono un mix di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto fino a 3 milioni di euro per progetti aziendali. Una copertura fino al 90% delle spese previste per i progetti, che vanno conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.
Questi contributi a fondo perduto erogati per l’anno 2023 non prevedono graduatorie o scadenze. Le domande vanno presentate a Invitalia, che procederà alla valutazione in due fasi delle domande.
Dall’8 giugno 2023 si apre il bando “Imprese Borghi”, promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia, che prevedono contributi a fondo perduto fino a un massimo di 75mila euro (e nella misura massima del 90% delle spese previste per i progetti o del 100% per aziende prevalentemente composte da giovani o donne). Il bando prevede una dotazione finanziaria di 188 milioni di euro, finanziati anche con fondi del Pnrr, a favore di progetti per il “recupero del tessuto economico-produttivo di 294 borghi italiani”. Temi e finalità: rigenerazione socio-culturale e sostenibilità ambuentale.
Le domande per ottenere i fondi a contributo perduto potranno essere presentate dall’8 giugno e fino all’11 settembre 2023 sul sito di Invitalia.
Dal 19 giugno 2023 è disponibile una nuova piattaforma per richiedere contributi a fondo perduto per: gestione di impianti sportivi e natatori. Si potrà fare domanda per 30 giorni sulla piattaforma (raggiungibile all’indirizzo https://avvisibandi.sport.governo.it/). Potranno presentare istanza le ASD e SSD che risultano iscritte al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche alla data del 24 marzo 2023. Il Governo mette a disposizione 58 milioni di euro per gli impianti sportivi e 67 milioni per quelli natatori.
“Cultura Crea 2.0” offre contributi a fondo perduto a sostegno della nascita e della crescita di imprese e iniziative no profit nel settore turistico-culturale. I finanziamenti sono attivi nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Le domande si presentano solo online sul sito Invitalia a partire dal 26 aprile 2021 (non c’è, al momento, una scadenza fissata).
Nella Legge di Bilancio 2023 è previsto anche il Fondo “Imprese Creative”, che prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per piccole e medie imprese creative costituite da meno di 5 anni.
Per quanto riguarda i contributi al fondo perduto disponibili per il 2023 per il settore turistico, si rimanda al bando Resto al Sud (info in basso). Si aggiungono il Fondo per la montagna (200 milioni di euro) e il Fondo Rotativo Turismo (da gennaio 2023), che prevede contributi a fondo perduto per un massimo del 35% e un finanziamento agevolato a tasso fisso dello 0,50%. Il finanziamento è di 180 milioni di euro per i contributi a fondo perduto e 600 milioni per i finanziamenti agevolati. Il 40% è destinato alle imprese turistiche del Sud, il 50% a investimenti green.
Il Nuovo SELFIEmployment finanzia con prestiti a tasso zero l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET, donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. L’intervento finanzia al 100% progetti di investimento con un importo compreso tra 5.000 e 50.000 euro. L’ultima novità, però, è che dal 15 giugno 2023 non si può più presentare domanda per la sotto-misura Microcredito.
Per quanto riguarda il Fondo impresa femminile – per la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne – il MISE ha disposto nel 2022 la chiusura dello sportello per esaurimento risorse.
Agevolazioni e contributi a fondo perduto per le grandi imprese del settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale disponibili anche nel Contratto di Sviluppo Invitalia. L’agevolazione riguarda progetti con investimento minimo di 20 milioni di euro (7,5 milioni per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse).
Smart e Start 2023 supporta la nascita e la crescita di start up innovative ad alto contenuto tecnologico e progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Possono presentare domanda le aziende costituite da meno di 60 mesi. Per il 2023 si prevede un investimento di:
Tra le agevolazioni che prevedono agevolazioni a fondo perduto c’è anche il bando Resto al Sud 2023. Come spiega Invitalia: “Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro”.
Finanzia:
Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le imprese individuali, il finanziamento massimo è di 60mila euro. Si prevede per un ulteriore contributo a fondo perduto per: ditte individuali e attività professionali esercitate in forma individuale (massimo 15mila euro e 40mila euro).