Caltanissetta

Controllo del territorio e lotta alla criminalità le colonne dell’attività dei Carabinieri nisseni

CALTANISSETTA – “Diminuzione di determinati fenomeni delittuosi quali furti e soprattutto danneggiamenti seguiti da incendio. Un fenomeno quello degli incendi che nell’area gelese provoca allarme sociale, ma per il quale la risposta delle Forze dell’ordine è quotidiana. Altrettanto elevata è l’attenzione riposta nel contrasto ai fenomeni mafiosi in una provincia storicamente connotata dalla presenza di sodalizi legati a Cosa Nostra”. È quanto affermato dal colonnello Baldassare Daidone, che nei giorni scorsi è stato protagonista della sua prima celebrazione della fondazione dell’Arma dei Carabinieri da comandante provinciale di Caltanissetta.

Si è soffermato sull’attività svolta nell’ultimo anno dai Carabinieri, ricordando l’impegno profuso sul territorio, di concerto con le altre istituzioni, per garantire la sicurezza sul territorio e contrastare la criminalità. Presente per l’occasione anche una rappresentanza di alunni delle scuole, al fine di testimoniare l’impegno sociale nel divulgare ai giovani i valori fondamentali della Costituzione.

“Il livello di percezione della sicurezza – ha sottolineato il comandante provinciale dell’Arma – per quel che riguarda i reati predatori è genericamente soddisfacente in quasi tutto il territorio provinciale, ove non si hanno gravi fenomeni delittuosi tipici delle aree metropolitane. Il controllo del territorio è uno dei compiti precipui che l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato assicurano in un territorio connotato da rilevanti differenze ambientali, da un lato piccoli paesi sparsi nel cuore della Sicilia e da dall’altro centri abitati popolosi quali il capoluogo di provincia e Gela”.

Agli oltre 300 arresti eseguiti e alle 16 mila pattuglie e perlustrazioni svolte, Daidone ha voluto sottolineare importanti operazioni di Polizia giudiziaria svolte con il coordinamento delle Procure della Repubblica di Caltanissetta e di Gela, tra cui De reditu – che ha portato all’arresto di 25 soggetti appartenenti alla famiglia mafiosa Cammarata di Riesi -, San Giuseppe – con l’esecuzione di 12 misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata alla circonvenzione di incapaci -, Pandora – che ha portato al provvedimento di scioglimento dell’Amministrazione comunale di San Cataldo per infiltrazione mafiosa.

Sottolineato anche l’impegno profuso nel settore delle misure di prevenzione personali e patrimoniali: alle sessanta proposte di avviso orale e sorveglianze speciali, si aggiunge infatti un importante confisca di oltre 2 milioni di euro eseguita nei confronti di un’impresa di San Cataldo.

Durante la cerimonia sono stati premiati, come ogni anno, i militari che si sono distinti in inchieste e altre attività.