La location scelta dall’Anci Sicilia per l’odierno convegno “I comuni siciliani oltre la crisi demografica ed economica” è stato San Marco D’Alunzio, un piccolo gioiello di 1.800 abitanti sui monti Nebrodi. Uno dei borghi più belli d’Italia, con un bilancio demografico attivo, anche se con il contributo dell’immigrazione. “Abbiamo nuovi cittadini che hanno scelto di venire a vivere da noi”, afferma il sindaco Filippo Miracula.
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Molti i sindaci presenti, altri in video-collegamento. Tra i primi cittadini intervistati dal Quotidiano di Sicilia, media partner dell’evento, Federico Basile, sindaco della città di Messina. Le criticità, causa dello spopolamento dei comuni siciliani già fotografato dall’Istat, hanno le stesse origini e riguardano i servizi, i trasporti e le infrastrutture, il lavoro, la sanità.
“Prendendo spunto dalle proposte avanzate questa mattina emerge la necessità di creare una concreta collaborazione fra i comuni per pianificare una politica del territorio che, attraverso un’adeguata architettura giuridica, sia in grado di sviluppare importanti progetti di tipo culturale anche attraverso la digitalizzazione, il lavoro a distanza, la transizione ecologica, la mobilità sostenibile”. Lo ha detto Paolo Amenta, presidente dell’Anci Sicilia, a conclusione del convegno di questa mattina, dopo un esteso confronto tra i primi cittadini presenti.
La conclusione del convegno tra i sindaci dell’Anci Sicilia radunati a San Marco D’Alunzio è nelle parole di Amenta: “È assolutamente necessario che ci sia da parte delle istituzioni coinvolte una maggiore consapevolezza anche rispetto alle scelte che si stanno effettuando in materia di sanità su tutto il territorio regionale. La riorganizzazione della rete ospedaliera, infatti, non può che tener conto anche delle scelte in materia di case, Centrali Operative Territoriali e ospedali di comunità con un approccio che veda una reale integrazione fra il sociale e il sanitario”.
Sul riordino e la pianificazione le opinioni dei primi cittadini siciliani sono state corali e l’Anci Sicilia passa adesso al prossimo passo con una richiesta di confronto con il governo regionale. “Bisogna avere una visione strategica – ha aggiunto in chiusura di convegno il presidente dell’Anci Sicilia – e a 360 gradi delle reali necessità della nostra Isola e, al di là dei confini amministrativi, bisogna costruire le condizioni per tornare a vivere anche nei piccoli centri, per trasformarli in luoghi da vivere in cui fare tutto”.