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Coronavirus e gioco d’azzardo, in pandemia cresce la ludopatia

ROMA – La crisi economica, l’incertezza per il futuro, l’impossibilità dei rapporti sociali, la limitazione anche nei semplici spostamenti fisici. Tanti, troppi problemi tutti insieme che incidono sulla psiche di tutti, e i più deboli stanno pagando pegno. Un esempio, il gioco d’azzardo, che sta vedendo i numeri lievitare sia in numero di giocate che in numero di giocatori, come dimostra l’ultimo report dedicato alla ludopatia stilato da Assoutenti.

Il periodo del lockdown è stato cruciale: il 40% dei giocatori in quei mesi usciva comunque per giocare in tabaccheria, il 35% dei giocatori ha ridotto le puntate e quasi il 23% ha smesso di giocare, ma un intervistato su tre ha dichiarato di aver aumentato le giocate online, attraverso piattaforme e siti web facilmente accessibili anche quando le sale giochi erano chiuse e l’Italia era totalmente zona rossa. L’11,3% dei giocatori afferma di aver iniziato a giocare online proprio durante l’isolamento, ricorrendo a poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online.

Nei giocatori online la frequenza di gioco è tuttavia maggiore: il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro: il 44,2% non ammette di essere in perdita.

Numeri che confermano i dati dell’Osservatorio nazionale, che dicono che i malati effettivi di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica. E la situazione attuale sta favorendo l’insorgenza di forme di dipendenza da gioco nei cittadini, con costi sociali enormi per la collettività, difficoltà economiche e debitorie, e vere e proprie tragedie familiari. In Sicilia, sulla base di un’indagine statistica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, i dati del consumo pro-capite di gioco d’azzardo legale nel 2019 (ultimo censimento effettuato), calcolato sui giochi presenti sulla rete fisica (escluso dunque l’online), si attestano a 1.098 euro tenendo conto della popolazione maggiorenne residente. Sul podio Abruzzo, Lombardia e Campania. Chiudono la graduatoria Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta.

La media nazionale è di 1.463 euro a testa. In questo contesto le richieste di aiuto alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai Sic – sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei cosiddetti elenchi dei cattivi pagatori. La situazione attuale sta favorendo l’emersione problematica all’interno delle famiglie e può quindi diventare un’occasione per prenderne consapevolezza e coscienza.

Anche Assoutenti ha deciso di mettersi a disposizione per aiutare le famiglie in difficoltà a causa del gioco e i cittadini ludopatici, fornendo un servizio di assistenza specializzato e supporto legale: tutti gli interessati possono prendere contatto con le sedi locali dell’associazione e ottenere informazione e assistenza per uscire dalla piaga del gioco e gestire la propria situazione economica. La ludopatia rappresenta una delle piaghe più pericolose del nostro tempo: può creare una dipendenza simile a quella da stupefacenti, causando danni ingentissimi per i giocatori, per le famiglie e rivelandosi sempre più spesso anche anticamera dell’usura.