Coronavirus e gioco d’azzardo, in pandemia cresce la ludopatia - QdS

Coronavirus e gioco d’azzardo, in pandemia cresce la ludopatia

Michele Giuliano

Coronavirus e gioco d’azzardo, in pandemia cresce la ludopatia

domenica 14 Marzo 2021

L’allarme di Assoutenti: “Aumentano le giocate online, l’11% ha cominciato durante il lockdown”. Il 14% dichiara di spendere per giocare in rete oltre 500 euro, l’11% tra i 200 e i 500

ROMA – La crisi economica, l’incertezza per il futuro, l’impossibilità dei rapporti sociali, la limitazione anche nei semplici spostamenti fisici. Tanti, troppi problemi tutti insieme che incidono sulla psiche di tutti, e i più deboli stanno pagando pegno. Un esempio, il gioco d’azzardo, che sta vedendo i numeri lievitare sia in numero di giocate che in numero di giocatori, come dimostra l’ultimo report dedicato alla ludopatia stilato da Assoutenti.

Il periodo del lockdown è stato cruciale: il 40% dei giocatori in quei mesi usciva comunque per giocare in tabaccheria, il 35% dei giocatori ha ridotto le puntate e quasi il 23% ha smesso di giocare, ma un intervistato su tre ha dichiarato di aver aumentato le giocate online, attraverso piattaforme e siti web facilmente accessibili anche quando le sale giochi erano chiuse e l’Italia era totalmente zona rossa. L’11,3% dei giocatori afferma di aver iniziato a giocare online proprio durante l’isolamento, ricorrendo a poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online.

Nei giocatori online la frequenza di gioco è tuttavia maggiore: il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro: il 44,2% non ammette di essere in perdita.

Numeri che confermano i dati dell’Osservatorio nazionale, che dicono che i malati effettivi di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica. E la situazione attuale sta favorendo l’insorgenza di forme di dipendenza da gioco nei cittadini, con costi sociali enormi per la collettività, difficoltà economiche e debitorie, e vere e proprie tragedie familiari. In Sicilia, sulla base di un’indagine statistica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, i dati del consumo pro-capite di gioco d’azzardo legale nel 2019 (ultimo censimento effettuato), calcolato sui giochi presenti sulla rete fisica (escluso dunque l’online), si attestano a 1.098 euro tenendo conto della popolazione maggiorenne residente. Sul podio Abruzzo, Lombardia e Campania. Chiudono la graduatoria Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta.

La media nazionale è di 1.463 euro a testa. In questo contesto le richieste di aiuto alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai Sic – sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei cosiddetti elenchi dei cattivi pagatori. La situazione attuale sta favorendo l’emersione problematica all’interno delle famiglie e può quindi diventare un’occasione per prenderne consapevolezza e coscienza.

Anche Assoutenti ha deciso di mettersi a disposizione per aiutare le famiglie in difficoltà a causa del gioco e i cittadini ludopatici, fornendo un servizio di assistenza specializzato e supporto legale: tutti gli interessati possono prendere contatto con le sedi locali dell’associazione e ottenere informazione e assistenza per uscire dalla piaga del gioco e gestire la propria situazione economica. La ludopatia rappresenta una delle piaghe più pericolose del nostro tempo: può creare una dipendenza simile a quella da stupefacenti, causando danni ingentissimi per i giocatori, per le famiglie e rivelandosi sempre più spesso anche anticamera dell’usura.

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Un commento

  1. Andrea ha detto:

    D’accordissimo su quanto detto nell’articolo, però attenzione, c’è da fare un’attenta riflessione. Sui giocatori che si recano nelle tabaccherie, sale slots, scommesse etc, non viene fatto alcun controllo, nel senso che 1) non viene data loro alcuna info sul gioco responsabile, 2) possono spendere quanto vogliono senza l’opzione di impostare dei limiti, il che è un aiuto. Io lavoro per un casinò online, betnero.it, per quanto possa sembrare strano, teniamo in estrema considerazione il problema della Ludopatia, informiamo il giocatore che può impostare dei limiti, che se si trova in difficoltà può chiedere la chiusura del conto e, la successiva riapertura non sarebbe così immediata. Tutto questo non accade col gioco “fisico”, pertanto credo che l’online sia un tantino più sicuro, nonostante tutto, in quanto comunque il gioco esiste ed esisterà sempre.

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