Brevi

Coronavirus ed edilizia, il settore rischia il collasso

Settore edile vicino al collasso con lo stop di tutti i grandi appalti deciso per il Coronavirus e tremila operai in cassa integrazione. Da qui l’appello dei sindacati, che chiedono provvedimenti concreti per limitare i danni di uno stop dalle conseguenze disastrose.

“Dopo questa fase – ha affermato il segretario generale Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo – si riparta velocemente per rimettere in moto il settore con investimenti mirati, anche nel campo dell’edilizia green e della rigenerazione urbana, come da tempo chiediamo”.

“Quasi il 90 per cento dei cantieri è fermo – ha sottolineato il sindacalista – e a oggi sono pervenute più di cinquecento richieste da parte di aziende per un totale di 2.500 operai e circa cinquecento impiegati”.

Per l’anello ferroviario, si sarebbe dovuta riaprire al traffico una parte della via Emerico Amari, con cambiamenti di sensi unici nelle vie circostanti, ma il cronoprogramma è stato rivisto. Fermi anche il raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono, il tratto stradale Bolognetta-Lercara sulla Palermo-Agrigento e il Passante ferroviario, con la sospensione delle attività in corso della Sis e anche delle ditte affidatarie, che stavano portando avanti i lavori di completamento.

In cassa integrazione i lavoratori edili del viadotto Himera, sulla Palermo-Catania; forni spenti nello stabilimento cementizio di Isola delle Femmine; chiusa l’attività di cave in tutti i settori estrattivi, in particolare laterizi, funzionali ai cantieri al momento improduttivi.

“Chiediamo e sollecitiamo – ha affermato Ceraulo – il pagamento diretto della Cig da parte dell’Istituto di previdenza. Solo i grandi cantieri, una percentuale risibile del 10 per cento, potrà anticipare le somme ai lavoratori”.