Inchiesta

Coronavirus, Regione al lavoro per contenere i danni. “Subito Piano Marshall da 20 miliardi”

di Patrizia Penna e Raffaella Pessina

Su una cosa siamo tutti d’accordo: i 25 miliardi stanziati dal governo Conte sono solo il primo passo. Nel pieno dell’emergenza sanitaria, si sta pian piano aprendo per tutti una nuova fase, altrettanto drammatica, che è quella della conta dei danni e della individuazione di percorsi e soluzioni per uscire dalla crisi economica senza precedenti in cui siamo precipitati.

Il Parlamento siciliano è al lavoro perché, come ha detto al QdS il Presidente Gianfranco Micciché, “non posssiamo permetterci il lusso di fermarci”. Si lavora ad una road map, cioè una serie di iniziative mirate che permettano di contenere il più possibile i danni cagionati dall’emergenza sanitaria e contestualmente di sostenere un tessuto produttivo, come quello siciliano, già di suo estremamente fragile.

Il governo Musumeci ha già fatto la sua prima mossa e ha chiesto una proroga delle scadenze contenute nel Decreto Salva Sicilia che imponeva alla Regione siciliana una riduzione significativa della spesa corrente.
“Il termine per trovare l’accordo con lo Stato sulle riforme per ridurre la spesa corrente – ha detto ieri il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao – senza il quale la spalmatura del disavanzo di due miliardi di euro concessa dal Consiglio dei ministri a fine dicembre passerebbe da dieci a tre anni, scade tra una decina di giorni: ma col Paese in piena emergenza coronavirus, il governo Musumeci ha proposto la proroga dei termini al 31 dicembre di quest’anno, con effetti sull’esercizio 2021”.
Armao, ha inoltrato l’istanza al Mef e oggi è in programma la riunione della commissione paritetica Stato-Regione.

Il rinvio darebbe fiato alla Regione in questa fase d’emergenza, ma certamente non risolverebbe tutti i problemi che la Sicilia sta affrontando in queste settimane. La Sicilia, tra l’altro, come le altre a statuto speciale, è stata esclusa dalla possibilità di sospendere il pagamento delle quote capitale dei mutui in atti, pari a tre miliardi di euro. “Il decreto del governo sugli aiuti economici per 25 miliardi di euro – ha spiegato Armao – dà la possibilità delle sospensione dei pagamenti, in scadenza quest’anno col rinvio all’anno successivo a quello di conclusione di ciascun piano di ammortamento contrattuale, riguarda solo le Regioni a statuto ordinario e gli enti locali. Inoltre è ancora aperto il negoziato sull’utilizzo di parte dei fondi che la Sicilia versa allo Stato come contributo al risanamento della finanza pubblica”.

L’Assemblea regionale siciliana, intanto, oggi riprenderà l’attività legislativa e già si discute della possibilità di accelerare l’iter per l’approvazione di una finanziaria d’emergenza. Anche Sala d’Ercole ragiona sulle misure da adottare per evitare il baratro.

Secondo Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc e leader del movimento Cambiamo la Sicilia, “è tempo di trovare soluzioni per le piccole e medie imprese che insistono sul nostro territorio”. “È il momento di pensare – prosegue Figuccia – ai tanti, troppi siciliani, rimasti senza reddito dall’oggi al domani: operatori del turismo, dell’agroalimentare, dei trasporti, dei viaggi, della ristorazione, dell’intrattenimento, dello sport, del tempo libero. Chiedo al governo regionale di intervenire predisponendo un vero e proprio piano Marshall, una iniezione di denaro dall’Irfis, per l’84 per cento a titolo gratuito, da erogare a tutti gli operatori colpiti dal ‘fermo biologico’. Un intervento con una dotazione di 20 miliardi che si realizzerebbe in forza dell’art. 41 dello Statuto con il quale la Regione può emettere ‘prestiti interni’, cioè prestiti rivolti ad operatori come l’Irfis. Un articolo che non è stato mai applicato, non è stato mai messo in discussione e che certamente in piena emergenza, è lo strumento migliore che teste pensanti di un tempo ormai passato, avessero potuto immaginare per il benessere etico, economico e sociale del nostro Popolo”.

Figuccia chiarisce che “‘emettere prestiti interni’, è facoltà riservata solo agli Stati Sovrani. I 25 miliardi previsti dal decreto ‘Cura Italia’ saranno insufficienti e a noi il compito di evitare di essere fagocitati dal suicidio nazionale attraverso l’adozione e l’introduzione di un sistema monetario regionale complementare a quello delle Bce. Non ci berremo certo il contentino dal Governo di appena 600 euro per un professionista che con partita iva, sostiene l’impianto produttivo del Paese; non lo salverà, anzi ingenera sconcerto nell’opinione pubblica che chi percepisce il reddito di cittadinanza, incassi di più”.

“Aggiungo – conclude Figuccia – anche che l’Assemblea regionale può, in condizioni particolari come questa, emanare leggi che disciplinano ‘credito, assicurazioni e risparmio’. Anche questa è una previsione espressamente normata dal nostro Statuto che in questa occasione, andrebbe rispolverato un po’ da tutti”. (pp)



Salvo Fleres (Le Api): “L’Ars faccia tutto il possibile”

“L’Ars non può fermarsi, così come non si sono fermati Camera e Senato – dichiara Salvo Fleres, portavoce di Unità Siciliana-LeApi – Anzi, adottati ovviamente le necessarie misure sanitarie, ha l’obbligo di mettersi al lavoro e varare tutte le misure in favore di famiglie ed imprese in suo potere”.

“Il tessuto economico siciliano – prosegue ancora Fleres – non è nelle condizioni di sopportare anche i danni causati dall’emergenza Coronavirus”. (pp)



Il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao: “Sbloccare subito la finanziaria. Ci muoveremo in sinergia con Roma, ma poche le risorse e tanti i bisogni”

Vice presidente Armao, cosa ne pensa della proposta del deputato regionale Claudio Fava sulla necessità di approvare una finanziaria regionale di emergenza?
“È già una settimana che, come governo, abbiamo fatto la richiesta di sbloccare la finanziaria e abbiamo detto che, vista la situazione e dal momento che avere l’esercizio provvisorio è come camminare con una macchina con il freno a mano tirato, e inoltre in una realtà economica come la Sicilia dove la Regione svolge la funzione principale di iniettore di risorse economiche, ogni giorno in più di esercizio provvisorio significa ridurre l’ossigeno a chi invece ne ha bisogno. Quindi dobbiamo arrivare ad approvare una finanziaria, o meglio una legge di stabilità il prima possibile. Se c’è, come sembra che ci sia, una disponibilità al dialogo e al confronto serio per trovare linee convergenti da parte di tutte le forze politiche, è buono che ci sia stata questa dichiarazione di responsabilità da parte di Fava. Sono d’accordo che il confronto politico passa in secondo piano quando si verifica un’emergenza come quella attuale”.

C’è già una bozza di finanziaria con i provvedimento relativi a questa emergenza?
“C’è già come base un disegno di legge che una bozza di bilancio e di legge di stabilità. Con la riapertura dell’Ars, si predisporrà un incontro, anche sotto forma di videoconferenza, per concordare i provvedimenti sui quali convergere e nel giro di qualche giorno si potranno approvare finanziaria e bilancio. Su questo concordiamo sia io che il presidente della Regione Nello Musumeci: prima si approvano i documenti finanziari e prima la Regione potrà dare ossigeno a imprese e famiglie. Inoltre proprio lunedì ho firmato il decreto che fissa l’accordo le banche e l’Abi per l’attuazione della moratoria sui mutui e le operazioni finanziarie”.

Cosa pensate di inserire in finanziaria in merito a provvedimenti che riguardano l’emergenza Coronavirus?
“Sicuramente abbiamo previsto di riservare una parte di finanziaria a questo, ma ci muoveremo in linea con i provvedimenti del Governo nazionale, non ha senso sovrapporci. Dobbiamo agire in sinergia, le risorse sono poche, i bisogni sono tanti e quindi bisogna utilizzare le risorse al meglio”. (rp)



La proposta della deputata regionale Josè Marano (M5s): un aiuto potrebbe arrivare dalla tecnologia blockchain

Onorevole Marano, quale contributo può dare l’Ars in questo momento così drammatico?
“L’attuale situazione emergenziale richiede maggiore responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Il decreto legge che è stato varato da una grossa mano ai cittadini siciliani ma uno sforzo maggiore va ancora fatto per il rilancio dell’economia e per il sostegno dei settori economici messi a dura prova dal virus. Le coperture finanziarie potrebbero dare una migliore efficienza delle risorse del bilancio, tralasciando al momento tutte le spese non necessarie. Per far ciò, però, abbiamo bisogno di un bilancio approvato e non possiamo lavorare in esercizio provvisorio perché non è possibile apportare le necessarie variazioni di bilancio”.

Lei ha elaborato delle proposte per evitare lo stallo a Sala d’Ercole?
“Il decreto legge ci offre l’assist per continuare a lavorare a distanza attraverso video conferenze, quindi, rientra in campo fortemente il tema dell’innovazione tecnologia e della blockchain al fine di certificare in modo palese il nostro diritto di voto. Ieri, ho verificato la fattibilità con dei tecnici esperti nel settore riguardo la possibilità di rendere operativa questa modalità di voto del Parlamento per legiferare le norme urgenti e verrebbe messa a disposizione in maniera gratuita una piattaforma digitale che consentirebbe di esercitare le nostre funzioni legislative, registrando le transazioni in maniera sicura, immutabile e trasparente”. (pp)