PALERMO – L’acqua è un bene sempre più prezioso, e i corpi idrici siciliani necessitano di un controllo capillare, in modo da conoscerne lo stato ed intervenire al bisogno, per preservarne al meglio la salute e l’integrità.
Un lavoro in sinergia tra il il dipartimento dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia e l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente: i due enti hanno stipulato un accordo di collaborazione scientifica per l’attuazione del progetto “Interventi per il miglioramento della qualità dei corpi idrici”. Le attività stanno procedendo con celerità. Il personale è già stato assunto, con un contratto a tempo determinato per un anno, e anche il materiale necessario è stato acquistato, per una spesa di 4.600 euro.
In particolare, sono necessari allo svolgimento delle attività dieci camere di sedimentazione e i relativi accessori, per l’analisi del fitoplancton. Il progetto prevede tre linee di attività: lo studio delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici marino costieri e di transizione, il rafforzamento del quadro conoscitivo sullo stato di qualità delle acque superficiali interne, che siano fiumi, laghi o invasi; lo studio della rete e dei programmi di monitoraggio dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei e l’aggiornamento del quadro conoscitivo sul loro stato chimico e sulle pressioni che su essi insistono.
I prodotti sono stati forniti dall’operatore economico “Thalassia s.a.s di Mauro Pagan & C.” di Trieste. Lo studio del fitoplancton è fondamentale perché questi organismi rappresentano la forma di vita vegetale più importante per gli ecosistemi acquatici. È composto da numerose specie di alghe unicellulari, invisibili a occhio nudo, che vivono in sospensione nelle acque, non solo marine, ma anche fluviali e lacustri. Come le macroalghe e la posidonia, il fitoplancton svolge la fotosintesi clorofilliana, cioè è in grado di sintetizzare sostanza organica e generare ossigeno sfruttando l’anidride carbonica, la luce, l’azoto e il fosforo presenti nell’ambiente.
Nonostante le ridotte dimensioni, gli organismi che lo compongono sono fra i più abbondanti degli oceani e costituiscono una fonte di nutrimento essenziale per la sopravvivenza di tutte le altre forme di vita acquatiche. Sono inoltre i principali produttori di ossigeno negli ecosistemi marini e incidono in modo importante anche sull’ossigenazione terrestre. La loro quantità nelle acque è talmente elevata da produrre oltre il 90% della sostanza organica degli oceani e circa il 50% dell’ossigeno terrestre.
Tuttavia, sebbene le dimensioni dei singoli organismi siano molto ridotte, specie diverse di fitoplancton rispondono in modo differente a cambiamenti nei parametri chimico-fisici e biologici dell’ambiente, per cui il loro studio permette di valutare come e in che modo le attività umane abbiano cambiato le condizioni dell’acqua.
A prescindere dal singolo progetto, l’Arpa Sicilia ha tra i suoi compiti istituzionali il monitoraggio delle acque, che siano sotterranee, fiumi, invasi o marine. La European environment agency (Eea), l’agenzia europea per l’ambiente, definisce il monitoraggio ambientale come l’insieme delle misurazioni, valutazioni e determinazioni dei parametri ambientali, effettuato per prevenire possibili danni all’ambiente, ed è lo strumento fondamentale per la conoscenza e la gestione delle problematiche ambientali, a supporto della pianificazione, della valutazione, delle politiche ambientali.
Nell’ambito del processo decisionale e delle attività di valutazione di politiche, piani e programmi ambientali, il monitoraggio assume quindi un ruolo fondamentale: è solo grazie ai dati derivanti dall’attività delle reti di monitoraggio che le autorità competenti saranno in grado di analizzare la situazione attuale e di stimare futuri scenari di impatto.