Taormina, la capitale del turismo siciliano, sta vivendo probabilmente il momento più difficile dal dopoguerra. I ripetuti lockdown che si succedono dallo scorso maggio (non ultimo la zona rossa decisa dall’ultimo Dpcm e che andrà avanti almeno sino al 31 gennaio) e le limitazioni ai viaggi hanno ferito mortalmente la Perla dello Ionio (GUARDA LE FOTO E IL VIDEO).
Oggi abbiamo fatto un giro per le strade di Taormina per documentare il primo giorno di questo nuovo lockdown. Un paese deserto (come è giusto che sia), che dimostra come gli abitanti si stiano comportando responsabilmente rispettando l’ultimo Dpcm cui ha fatto seguito l’ordinanza del presidente Musumeci.
Una sfilza di ristoranti e bar chiusi (quasi la totalità) nonostante la possibilità di restare aperti per l’asporto. Negozi con le saracinesche abbassate e i catenacci alle porte. Molti non riapriranno (ci dice in confidenza il titolare di un’attività).
I ristori promessi dallo Stato non sono mai arrivati. I più fortunati (pochi) hanno ricevuto un’unica tranche di 600 euro a maggio. Da allora più nulla. La capitale del turismo siciliano è spettrale – come gran parte delle città oggi – come dimostrano le nostre foto e il nostro video, ma per una città che vive esclusivamente di turismo il rischio è di non svegliarsi più dall’incubo.