Sanità

Covid, allarme Oms, “Pandemia ancora lunga, probabili nuove varianti”

«Questa pandemia non è affatto finita e, con l’incredibile crescita di Omicron a livello globale, è probabile che emergano nuove varianti». Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing sul Covid da Ginevra. «Omicron può essere in media meno grave, ma la narrativa che si tratti di una malattia lieve è fuorviante, danneggia la risposta generale» alla pandemia «e costa più vite», ha aggiunto.

Vaccino Omicron, primi dati a marzo

I primi dati sul vaccino Moderna contro la nuova mutazione potrebbero arrivare già a marzo. Ad annunciarlo, spiega la Cnn, il Ceo dell’azienda Séphane Bancel in un collegamento con un evento collegato al World Economic Forum di Davos. Intorno a marzo, ha spiegato il Ceo, “dovremmo essere in grado di avere dati da condividere con le autorità per capire il prossimo passo avanti”.

Per Bancel “c’è sempre stata una grande collaborazione tra gli esperti di salute pubblica, le autorità che definiscono le regole e i produttori di vaccini per capire quale sia la strada migliore” e “per due anni abbiamo lavorato tutti letteralmente insieme sette giorni alla settimana per capire come combattere questo nemico comune che è il virus. Il nemico – ha poi sottolineato il Ceo Moderna – non è un’altra compagnia o un altro gruppo. Il nemico è stato e rimarrà sempre e solo il virus”.

Vaccino influenza e Covid

Un vaccino combinato per Covid-19 e influenza di Moderna, ha aggiunto inoltre il Ceo, potrebbe essere disponibile in alcuni Paesi non prima dell’autunno 2023. Questa data per Bancel sarebbe infatti lo “scenario migliore”. Obiettivo dell’azienda, un solo richiamo annuale del vaccino per superare la diffidenza dei pazienti nei confronti di diverse somministrazioni ogni inverno.