Crescono i decessi Covid in Italia. “Sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre, per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90”. Lo evidenzia il report della Fondazione Gimbe con il monitoraggio della situazione Covid in Italia.
La campagna vaccinale anti-Covid “è al palo soprattutto per gli anziani e i fragili: negli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, si è arrivati a coprire il 7,4% della popolazione con intervalli che vanno dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana”. Lo sottolinea il report della Fondazione Gimbe con il monitoraggio della situazione Covid in Italia. “Al 30 novembre sono state somministrate 1.042.541 dosi così suddivise: 190.467 (18,3% del totale) agli under 60 anni, 183.901 (17,6%) alla fascia 60-69 anni, 327.340 (31,4%) alla fascia 70-79 anni e 340.833 (32,7%) agli over 80 – fotografa il report – La media mobile a 7 giorni è pari a 23.854 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 27.380 della settimana precedente (-12,9%). Il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% (dallo 0% dell’Abruzzo al 12% della Toscana”.
“Nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute – rimarca il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta– i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud. Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della ‘stanchezza vaccinale’ e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione. Con la tragica conseguenza – conclude – che l’attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi”.
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