Fondazione Gimbe: "Sanatoria no-vax, amnistia diseducativa" - QdS

“Sanatorie no-vax”, il “no” della Fondazione Gimbe: “Amnistia antiscientifica e diseducativa”

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“Sanatorie no-vax”, il “no” della Fondazione Gimbe: “Amnistia antiscientifica e diseducativa”

Redazione  |
lunedì 31 Ottobre 2022

Il commento della Fondazione Gimbe sul potenziale stop all'obbligo vaccinale per i sanitari e le nuove misure Covid previste.

La Fondazione Gimbe – commentando la possibilità dello stop all’obbligo di vaccino per i sanitari – assume una posizione sulle nuove misure previste per la lotta contro il Covid.

Gimbe dice no alle “sanatorie no-vax” e chiede che la “discontinuità” del Governo Meloni sul fronte della lotta contro il Covid sia fonte di miglioramento e non uno smantellamento delle precauzioni prese in precedenza contro il virus. “Non è finita”, si legge in una nota della Fondazione in cui si fa riferimento alla variante Cerberus e agli scenari “imprevedibili” della pandemia, che pare però fortunatamente nella sua fase conclusiva.

Ecco i commenti del presidente Nino Cartabellotta.

Fondazione Gimbe, il rifiuto delle “sanatorie no-vax”

Per Gimbe, le “sanatorie no-vax” rappresentano “un’amnistia antiscientifica e diseducativa“.

All’esame del Cdm in programma per le 13 ci sarà anche l’anticipo a domani, primo novembre, della scadenza dell’obbligo vaccinale Covid-19 per chi esercita la professione sanitaria e la conseguente abrogazione delle sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo. Un’accelerazione che la Fondazione Gimbe non apprezza: “Il potenziale impatto in termini di sanità pubblica sarebbe modesto, sia perché la misura viene anticipata di soli 2 mesi rispetto alla scadenza fissata, sia perché riguarda un numero esiguo di professionisti”.

“Peraltro, al di là di una scelta individuale incompatibile con l’esercizio di una professione sanitaria, si tratta di persone che hanno spesso seminato disinformazione pubblica sui vaccini, elevandosi a ‘paladini’ del popolo no-vax, a volte con evidenti obiettivi di affermazione politica individuale”.

Se da un lato il reintegro dei sanitari non vaccinati contro Covid “lancia un messaggio profondamente antiscientifico“, dall’altro per Gimbe “va ricordato che a livello locale possono essere stabilite disposizioni per affidare ai professionisti no-vax reintegrati attività diverse da quelle clinico-assistenziali, senza configurare demansionamento”.

Stop alle multe per i no-vax over 50

Quanto allo “stop alle multe per i no-vax over 50 che non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale, la proposta, per Gimbe sarebbe una “proposta irrilevante dal punto di vista sanitario ma antiscientifica e fortemente diseducativa, visto che estende la ‘cultura della sanatoria‘ anche alle disposizioni che hanno l’obiettivo di tutelare la salute pubblica”.

Immagine di repertorio

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