Sanità

Covid, Fedriga, “Non raggiunta la soluzione definitiva”

“Non abbiamo raggiunto una soluzione definitiva”.
Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, leghista, parlando, ieri sera a Tg2 post, dell’incontro con il Governo sulle misure anti-Covid.

“Il Governo – ha spiegato Fedriga – farà le proprie valutazioni e dopo le porterà in Consiglio dei ministri. Prima del Cdm dovrebbe esserci un nuovo incontro con le Regioni che per loro sono un partner importante: l’alleanza è fondamentale per far sì che le misure siano efficaci e il più possibile comprese dai cittadini”.

“Mi auguro che la soluzione migliori – ha poi sottolineato – con il forte impegno che ci deve essere sulle terze dosi e nel far superare la paura a chi non ha ancora partecipato alla campagna vaccinale. Oggi i numeri sono chiarissimi: il tasso di ospedalizzazione e malattia grave tra chi è vaccinato è decisamente più basso rispetto a chi non è vaccinato”.

Fedriga ha riferito i risultati di uno studio compiuto dal gruppo di lavoro sull’emergenza Covid in Friuli, “se tutti fossero vaccinati avremmo più del 50% in meno di ospedalizzazioni”.

Entrando nel merito dell’incontro con il Governo, Fedriga ha detto che le Regioni hanno proposto di lavorare “per raggiungere due obiettivi: dare certezza a tutto il mondo produttivo e riuscire a coniugare questa esigenza con la tenuta del sistema sanitario e la sicurezza sanitaria dei cittadini”.

“Se le cose rimangono così come sono – ha sottolineato – vuol dire che al passaggio di zona, pensiamo a quella arancione e rossa, abbiamo la chiusura di molte attività economiche. Non possiamo lasciare nell’incertezza” le imprese, “penso a tutto quel turismo invernale e alle attività economiche che l’anno scorso hanno vissuto un dramma”.

Tra le ipotesi discusse con il Governo c’è “anche quella, per esempio, di far sì che nel passaggio di zona a un colore più scuro, si possa ipotizzare una maggiore possibilità di svolgere attività per chi è vaccinato”.

“Dall’inizio della pandemia – ha precisato – ci sono state alcune sfumature di diversificazione, le Regioni sono state compattissime indipendentemente dalla collocazione geografica o dal colore politico. Hanno dimostrato che quando c’è da rimboccarsi le maniche e superare un problema drammatico come la pandemia sono in grado di non guardare se uno è alleato o no, ma di guardare ai problemi reali. Hanno cercato di affrontarli insieme e ne vado orgoglioso”.