Si alza, ancora una volta, la preoccupazione per la pandemia da coronavirus in Italia durante le festività con il timore di affrontare una “nuova ondata” a inizio 2023.
Il caso dei passeggeri provenienti dalla Cina positivi negli aeroporti di Milano e di Roma hanno fatto scattare subito l’allarme. L’assessore alla Sanità in Lombardia, Guido Bertolaso ha fatto sapere che di fatto secondo i primi risultati riscontrati nella giornata di ieri, un passeggero su due è positivo. Ma in queste ore si stanno processando i tamponi positivi per capire quale possa essere la variante arrivata in Italia con i voli dalla Cina.
Sono diverse le varianti del coronavirus in circolazione e che minacciano di trasportare il virus anche a lunga distanza, favorite dall’allentamento delle restrizioni anti Covid in Cina e dallo stop alla quarantena che entrerà in vigore l’8 gennaio prossimo, pochi giorni prima del capodanno cinese, la festa più importante dell’anno, quando milioni di persone si metteranno di nuovo in viaggio per riunirsi a familiari e amici all’interno del Paese o al di fuori dei confini dopo tre anni di stop.
Già mezzora dopo l’annuncio, i siti di viaggio sono stati presi d’assalto, con la concreta possibilità di provocare nel resto del mondo una nuova ondata di Covid ad altissimo rischio di nuove varianti. E alcuni Paesi come Giappone e India stanno già attivando le prime misure di protezione.
E a fornire una prima risposta su questo fronte è stato il premier Giorgia Meloni che nella conferenza stampa di fine anno ha affermato: “In Italia finora l’incidenza di Covid era in calo, assolutamente sotto controllo. C’è questa nuova situazione determinata da quanto accaduto in Cina e noi ci siamo mossi immediatamente, in coerenza con quanto avevamo chiesto in passato”.
Il ministero della Salute ha immediatamente reso obbligatorio il tampone per chi arriva dalla Cina e ha anche reso obbligatorio il tampone d’uscita per chi risulta positivo tra i passeggeri. E proprio questo punto è stato sottolineato dalla Meloni: “La misura presa da Schillaci rischia di essere non completamente efficace se non presa a livello europeo – aggiunge – ho chiesto al ministro Schillaci di scrivere al commissario europeo per prendere a livello europeo”. Infine il premier ha parlato dei primi risultati sul fronte varianti: “Stiamo sequenziando più o meno trenta casi, i primi 15 già sequenziati sono varianti Omicron già presenti in Italia”.