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Covid, Omicron in Italia, verso nuove restrizioni, ipotesi doppio tampone

Per ora “le misure sono queste, non sono all’ordine del giorno nuovi provvedimenti”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza alla luce del primo caso confermato in Italia di variante Omicron del coronavirus.

“I numeri delle ultime ore sono incoraggianti, venerdì sono state fatte 294.000 terze dosi, il numero più alto in assoluto. Sono ottimista per una crescita significativa anche per quanto riguarda le prime dosi”, ha aggiunto.

Variante Omicron, Sileri: “Verso nuove restrizioni con Ue”

Con la scoperta della variante Omicron del covid si va verso nuove restrizioni e strategie di contenimento a livello europeo. Lo dice in un’intervista alla Stampa il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, dopo il primo caso di nuova variante in Italia su un uomo di rientro dall’Africa.

“Valuteremo nelle prossime 24-48 ore una strategia di contenimento a livello europeo. Fino a quando la presenza dell’Omicron era confinata a quelle regioni africane, la scelta giusta era bloccare i voli da quei Paesi. Ora invece servono decisioni comunitarie per nuove restrizioni”.

Si valuta l’ipotesi di un doppio tampone e quarantena per chi arriva dai Paesi contagiati

Sileri chiarisce che “si potrebbe reintrodurre l’obbligo di doppio tampone all’ingresso e di quarantena, ma solo per chi viene da Paesi in cui si registrano focolai, non casi singoli. Dobbiamo capire anche un’altra cosa: sappiamo che l’Omicron viene riconosciuta dai tamponi molecolari, ma non siamo ancora certi che gli antigenici abbiano la stessa efficacia. Nel caso, sarebbe un problema”.

“La chiave – aggiunge – sarà capire quanto proteggono i vaccini, ma era ingenuo pensare che questa variante non potesse arrivare in Italia. Era solo questione di tempo”. Secondo il sottosegretario la Omicron “potrebbe essere una variante che contagia di più, ma che non elude i vaccini. In questo caso, porterebbe solo la necessità di avere più vaccinati. Se invece li elude, sarà un problema serio. Dovremo rivedere anche le terapie con gli anticorpi monoclonali”. Quando sapremo se è pericolosa? “Nel giro di una settimana. Ora sappiamo solo che in Sudafrica c’è stato un aumento del 356% dei casi in una settimana. Se tra i loro ricoverati ci saranno anche dei vaccinati, avremo un indizio indiretto della minore o nulla efficacia di questi vaccini. Nel caso, dovremo aspettare 3 mesi per riprogrammare i vaccini, ma è verosimile che un certo grado di protezione ci sia”.

“La cosa importante adesso è non fare passi indietro. Se però l’Omicron non elude i vaccini, quel percorso – spiega – proseguirà come previsto, serviranno solo più vaccinati”, ribadendo che “la terza dose va fatta. L’errore più grave sarebbe aspettare gli ipotetici vaccini per l’Omicron, perché la variante che ora circola qui è la Delta plus. Senza terza dose, in piena quarta ondata, rischieremmo di essere travolti dalla Delta, ancora prima che dall’Omicron”.

Variante Omicron spaventa Europa: da Gb a Germania, scattano misure

Dopo il primo caso individuato in Belgio, arrivano segnalazioni da Italia – con il primo positivo in Campania con sintomi lievi -, Inghilterra, Germania. In Olanda manca l’ufficialità per i test sui passeggeri di un volo. News da Portogallo e Repubblica Ceca. La variante, individuata inizialmente in Sudafrica e Botswana, monopolizza l’attenzione non solo nel Vecchio Continente. Allerta anche negli Usa e in Israele.

Ministro Esteri Di Maio, “A primo alert chiudere con paesi a rischio per evitare di chiudere Italia”

“Noi in questo momento dobbiamo utilizzare tutte le misure che ci servono per evitare di chiudere l’Italia. Quindi ben vengano le chiusure con l’estero per evitare di chiudere l’Italia perché abbiamo bisogno che l’economia continui ad andare avanti”. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Sono sicuramente convinto che l’Italia possa essere uno dei paesi più ottimisti rispetto a questa nuova variante e al suo impatto perché è uno dei paesi con il più alto livello di vaccinazioni”, ha aggiunto di  Maio, sottolineando però che “c’è sicuramente una grande allerta e attenzione sul tema della nuova variante. C’è stato un primo caso in Italia che fortunatamente non ha avuto contatti con altri”.