Sanità

Covid, obbligo vaccinale in Italia, la questione è aperta

“Il dibattito si orienta in queste ore su vaccini e tamponi per servizi essenziali e luoghi di lavoro. In buona sostanza i due temi delle ordinanze del presidente Musumeci su cui è intervenuto il Garante. Auspico un intervento nazionale, perché avevamo ragione. Ancora una volta”. Scrive così su twitter l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, in risposta all’acceso dibattito politico sui temi dell’obbligo vaccinale e alcune estensioni sul green pass.

Gelmini: l’uso del green pass può essere esteso. Ll’obbligo vaccinale “non è un’eresia” dice

Quindici giorni, poi si prenderanno le decisioni. Con l`alta probabilità di “estendere il green pass” per evitare, in autunno, un nuovo aumento dei contagi. Lo dice al Corriere della Sera Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, che apre anche, se necessario, all`obbligo vaccinale: “Non è un`eresia”.

All’obiettivo dell’80% dei vaccinati mancano ancora un 13% di italiani, ma secondo Gelmini è ancora presto per dire se l’effetto green pass sia stato minore rispetto alle attese: “È ancora presto – dice – per fare un bilancio, perché i dati sono condizionati dall`effetto ‘generale agosto’. Del resto era prevedibile un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione. Saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni. L`utilizzo del green pass può essere esteso”.

In vista della ripresa di settembre, “seguiamo con attenzione i dati” continua la ministra: “è doveroso mantenere alta la vigilanza, ma se facciamo un ultimo sforzo con la vaccinazione, possiamo guardare con cauto ottimismo all`autunno. È possibile ú con la ripresa di tutte le attività e le scuole ú che i contagi abbiano una crescita significativa, ma senza le gravi conseguenze cui eravamo abituati”.

L’immunologo Forni: “obbligo vaccinale soluzione disperata”

“L’obbligo vaccinale è una soluzione disperata, che al momento sarebbe controproducente e sproporzionata rispetto sia all`andamento della campagna vaccinale sia alla situazione sanitaria”. Lo afferma Guido Forni, già professore ordinario di Immunologia all`Università di Torino e accademico dei Lincei, in una intervista alla Stampa.

Secondo Forni, bisogna insistere con la persuasione: “Non bisogna rinunciare a spiegare i vantaggi individuali e sociali dei vaccini, evitando di cadere nella tentazione del pensiero unico. Già il Green Pass è una misura delicata, che crea qualche problema di libertà, anche se alla fine risulta utile a spronare i cittadini e a premiarli quando si proteggono”.

L’obbligo vaccinale, conclude Forni, sarebbe “sensato solo davanti a una grave recrudescenza della pandemia o al rifiuto generalizzato del vaccino. La vaccinazione può permettersi il lusso che una parte della popolazione la rifiuti. E` il concetto dell`immunità di gregge”.

Vaia (Spallanzani): “obbligo vaccinale per alcune categorie”

Per Francesco Vaia, direttore sanitario allo Spallanzani di Roma, l’obbligo vaccinale per alcune categorie specifiche sarebbe “saggio e opportuno”. In una intervista al Corriere della Sera afferma: “Premesso che questa è una decisione che spetta alla politica, penso che per alcune categorie, dal personale sanitario a quello scolastico, dalle forze dell`ordine alla grande distribuzione, sarebbe saggio e opportuno”.

Quanto i benefici di un tale obbligo Vaia chiarisce: “Lo faccio dire ai numeri che pubblichiamo nel bollettino dello Spallanzani, dove dai cinesi a oggi sono stati curati 3.000 positivi.

Attualmente tra i pazienti ricoverati solo il 6% è vaccinato con doppia dose: il ricorso a cure mediche è quasi sempre dovuto a una mancata risposta individuale dovuta a patologie pregresse”.

Per questo, conclude Vaia, è necessario fare “due cose, principalmente. Immunizzare il più possibile gli studenti nella fascia d`età 12-18 anni, che sono quelli che si muovono di più e che vivono una maggiore socialità. E dopo di loro gli over 50 e 60 (in Italia tra i 3 e i 4 milioni): bisogna andarne a caccia. Perché spesso sono genitori degli adolescenti ancora non vaccinati. E se sono dubbiosi loro, lo saranno necessariamente anche i figli”.