Sanità

Covid, Iss: “Epidemia migliora, Omicron 2 prevalente, variante Xe da confermare”

“Questa settimana si conferma un trend in decrescita nel numero dei nuovi casi e l’incidenza nell’arco della settimana per 100mila abitanti è a 776 casi”. Anche l’indice di trasmissibilità Rt, “sia nel caso delle ospedalizzazioni sia nel caso dei pazienti sintomatici, mostra una decrescita”. E’ lo scenario descritto da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in un video in cui commenta i dati principali del monitoraggio su Covid-19.

Le varianti

“La sottovariante” Omicron 2 (Ba.2) “sta diventando largamente prevalente. Nelle sequenze caricate sulla piattaforma Icogen vediamo anche alcuni lignaggi che ricombinano Delta e Omicron e Omicron e Omicron, tra cui l’ipotesi in fase di conferma di un sottolignaggio Xe. Studi preliminari suggeriscono un modesto vantaggio di crescita di Xe rispetto a Ba.2″, dice Brusaferro. I risultati della flash survey in corso saranno disponibili la prossima settimana.

La situazione in Europa

“Il quadro europeo mostra una progressiva e lenta tendenza alla riduzione della circolazione” di Sars-CoV-2 “in diversi Paesi”, prosegue l’esperto. E infatti la curva appare “in decrescita o in rallentamento” in alcuni di questi Paesi. “Guardando all’Italia e al quadro regionale, quasi tutte le regioni segnano una decrescita, anche se soltanto iniziale. E solo alcune regioni segnano ancora una lieve crescita”.

Cresce la circolazione tra gli over 50

“Le fasce d’età più giovani, che hanno caratterizzato la crescita di quest’ultima fase” dell’epidemia di Covid-19, “sono in fase di decrescita, in particolare soprattutto le fasce d’età tra 10 e 19 anni e tra 20 e 29”, mentre “le fasce d’età più anziane”, over 50, “hanno una circolazione più limitata, ma ancora leggermente in crescita”, sottolinea Brusaferro.

Quarta dose

“Ricordiamo che è raccomandata una seconda dose booster” del vaccino anti-Covid “per coloro che abbiano più di 80 anni, siano ospiti di Rsa, o abbiano tra i 60 e i 79 anni ma caratterizzati da elevata fragilità”. Lo ha sottolineato il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel video di commento al monitoraggio settimanale.