Sanità

Covid, ipotesi obbligo di quarantena per chi arriva in Sicilia

Mentre tutti parlano di mitigare la quarantena visto che sarebbe un lockdown di fatto, il presidente Nello Musumeci la vuole rendere più severa: oltre per chi arriva dall’estero, c’è anche l’ipotesi di imporre l’isolamento obbligatorio anche per chi arriva nell’Isola da altre regioni. Si deciderà entro mercoledì, in tempo per la rituale conferenza di fine anno coi giornalisti, e sarà annunciato lì.

A quel punto dovrebbe anche dire se la Sicilia andrà in zona gialla il 2, il 3 o il 10 gennaio. Nei primi due casi, potrebbe seguire le disposizioni nazionali, nel secondo si affiderebbe semplicemente ai dati che attualmente, ancora, non indicano la Regione come gialla.

Chi deve fare i tamponi oggi per entrare in Sicilia

In questo momento l’obbligo di tampone nei porti e aeroporti siciliani ai passeggeri vige per le persone che arrivano dalla Repubblica del Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Stato d’Israele, Repubblica Araba di Egitto e Repubblica di Turchia. Attualmente il controllo è già previsto per chi proviene, o nei 14 giorni precedenti alla partenza ha soggiornato o transitato, da Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Paesi Bassi.

Le parole di Musumeci

“Mi sembra chiaro, è sotto gli occhi di tutti, che prestissimo andremo in zona gialla: siamo rimasti fuori per merito di tutti, ma temiamo che le feste natalizie possano condurci in zona gialla. La nuova variante del virus è facilmente contagiosa, ma meno virulenta per chi ha fatto il vaccino, soprattutto la terza dose. Affrontiamo con una certa serenità, ma senza rilassarsi il periodo delle festività sapendo che il rispetto delle norme è il primo obiettivo al quale dobbiamo guardare”, aveva detto Nello Musumeci.

Il punto di Razza

Intanto oggi ci sarà un incontro tra Razza e i vertici delle aziende: “ncontrerò i vertici delle aziende sanitarie territoriali per un confronto sullo stato della pandemia e per valutare azioni di potenziamento delle misure attualmente in vigore – ha scritto Razza -. Se ci sarà un progressivo aumento dei contagi, la gran parte dei quali dovranno essere gestiti al domicilio, serve rafforzare la nostra capillarità sul territorio e, quindi, aumentare sia i punti tampone che l’attività di contact tracing. Prepararci adesso vorrà dire essere pronti per gestire il dopo-festività e rendere più sicuri i cittadini”.