Scoperta la trasmissione di una variante Covid da cervo a uomo. Una variante “altamente divergente” di Sars-CoV-2 è stata identificata in alcuni esemplari di cervo dalla coda bianca e gli scienziati hanno anche trovato prove della trasmissione da cervo a uomo, intercettando un’infezione umana collegata da un punto di vista epidemiologico con il ‘focolaio’ animale.
Le scoperte sono di un team di ricercatori canadesi e si sono guadagnate le pagine di ‘Nature Microbiology’. Non è la prima volta che il cervo dalla coda bianca finisce sotto i riflettori. Nel 2021 infatti era stata rilevata e documentata la presenza di anticorpi per Sars-CoV-2 in questa specie. Il nuovo lavoro, condotto da ricercatori del National Centre for Foreign Animal Disease della Canadian Food Inspection Agency e di diverse università e istituzioni del Paese, è uno studio osservazionale di sorveglianza condotto in Ontario nei mesi di novembre e dicembre 2021 su circa 300 cervi.
“La nostra analisi – spiegano gli studiosi – ha anche rivelato un’infezione umana che ha un plausibile collegamento epidemiologico” con i campioni di cervo dalla coda bianca: è stata raccolta nella stessa regione geografica (Ontario sudoccidentale) durante lo stesso periodo di tempo (autunno 2021). E il caso umano aveva conosciuto uno stretto contatto con i cervi nella settimana prima dell’insorgenza dei sintomi, mentre non aveva avuto contatti noti con persone risultate positive a Sars-CoV-2 prima o dopo il contatto con i cervi. Tra l’altro, quando il caso è stato rilevato, l’Ontario Covid-19 Genomic Network mirava a sequenziare il 100% dei campioni positivi e non sono stati identificati altri campioni di origine umana geneticamente correlati. “Presi insieme – concludono gli autori dello studio – i nostri risultati forniscono prove dell’evoluzione sostenuta di Sars-CoV-2 nei cervi dalla coda bianca e della trasmissione da cervo a uomo”.