Restate a casa. Scordia a rischio Zona rossa? A distanza di circa un mese dal lockdown del comune di Mineo, nel Calatino in provincia di Catania, in controtendenza con una situazione epidemiologica che ad oggi sembrava sotto controllo nel Catanese; nel vicino comune di Scordia, nell’area della Piana di Catania, sembrano esserci i presupposti per un’altra allerta da focolaio Covid-19.
Su una popolazione di circa 16mila abitanti, oggi un’ordinanza del sindaco del Comune etneo, Francesco Barchitta, dispone immediatamente la chiusura cautelativa delle attività didattiche negli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, nei giorni fra domani giovedì 27 maggio e fino all’8 giugno; così come l’immediata sanificazione di tutti i plessi scolastici.
Già nei giorni scorsi, nel regolare screening di massa degli alunni dell’istituto comprensivo “Basso”, presso l’area mercatale scordiense, si erano registrati alcuni casi di positività al Covid; così come il trend dei contagi da pandemia nel Comune, è risultato in forte aumento, con vari casi di cosiddetta variante “inglese” del virus.
“Tale situazione – si legge nell’ordinanza sindacale – potrà evolversi con la dichiarazione di zona rossa per il nostro territorio comunale da parte del Presidente della Regione Siciliana; considerato che è doveroso per quelle che sono le proprie competenze intervenire in maniera cautelativa con misure di prevenzione che siano tempestive e idonee, limitando quelle circostanze che possano contribuire all’incremento del virus”.
A questa ordinanza sindacale del primo cittadino di Scordia, ne è stata emessa poco tempo prima, un’altra, che vieta “per la salvaguardia della salute e dell’integrità pubblica e per ridurre la possibilità di contagio”, “lo stazionamento di persone in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico del territorio del comune di Scordia”, e nello specifico nelle principali piazze e parchi.
In sostanza, colui il quale non rispetterà questi obblighi precauzionali, dettati dalla quarantena, si esporrà a pesanti sanzioni, o addirittura a denuncia penale, con l’amministrazione comunale che ha già manifestato l’intento di costituirsi Parte civile, per “delitti colposi contro la Salute”.
Fabio Rao