Cronaca

Covid, in Sicilia dilaga la variante inglese con oltre 100 casi

La variante inglese dilaga in Sicilia. Come si temeva. Sono oltre cento i casi già individuati nell’Isola, oltre la metà nel Siracusano, ma anche a Palermo e Catania sta già prendendo piede: nel capoluogo in poche ore ne sono stati scovati venti, nel centro Etneo quattro.

“I casi delle varianti li abbiamo intercettate sul nascere, già da gennaio, è una situazione relativamente tranquilla – dice il commissario all’emergenza coronavirus Renato Costa -. Noi continuiamo a fare tracciamenti, e poi con variante inglese non c’è nessun problema, perchè è individuata dai tamponi ed è sensibile ai vaccini. Siamo molto più attenti di prima, e ora controlleremo con ancora maggiore attenzione porti e aeroporti”.

“Grazie all’esperienza acquisita, in questo anno di duro ed efficace contrasto al Coronavirus, siamo riusciti a individuare e isolare quattro casi di infezione Covid-19 da variante inglese”,dice Bruno Cacopardo, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera.

I pazienti, che si trovano in cura presso l’ospedale Garibaldi di Catania, sono stati sottoposti a tampone e successivo sequenziamento dell’estratto molecolare presso il laboratorio regionale di riferimento del Policlinico Rodolico.

“Va sottolineato che la presenza della variante inglese comporta un lieve impatto epidemiologico e clinico, traducendosi in una maggiore contagiosità, ma mantenendo comunque una medesima intensità di sintomatologia rispetto al ceppo ordinario – ricorda Cacopardo “.

La situazione relativa all’ospedale Garibaldi, in particolare, è assolutamente sotto controllo grazie alla completa collaborazione di tutti i professionisti dell’Azienda.

I pazienti in questione sono in isolamento presso la struttura di biocontenimento del reparto di malattie infettive del nosocomio catanese e vengono trattati secondo le più recenti indicazioni di contrasto alla diffusione del virus.

Inoltre sono già scattati controlli sul personale sanitario e l’adeguato conctat tracing a cui sta collaborando anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catania”.