Catania

Criminalità, Catania male ma non malissimo

CATANIA – Seconda in Sicilia e ventiquattresima in tutta Italia. Sono le posizioni occupate dalla città di Catania nella classifica generale del Sole24 Ore sull’indice di criminalità 2024 in base ai dati elaborati dal Ministero dell’Interno. La città etnea, dunque, con le sue 3.852 denunce ogni 100 mila abitanti, resta una delle più “pericolose” del Paese, preceduta per quanto riguarda l’Isola, solo dal capoluogo, ventunesimo nella speciale graduatoria di insicurezza. Che vede peggiorare la posizione di Catania se, a essere presi in considerazione sono i furti con strappo, per cui la città etnea è sesta, o i furti d’auto per cui si attesta addirittura al quinto posto. Non solo: per Catania si tratta anche di un passo indietro rispetto al periodo precedente, dal momento che lo scorso anno, le denunce sono state 40.679 contro le 41.258 della rilevazione precedente, perlopiù rapine ed estorsioni.

La classifica sull’indice di criminalità del Sole24Ore

Una classifica che, come spiegato dagli stessi realizzatori, è basata sul numero di denunce, e quindi non sull’effettivo numero di reati, e che vede al primo posto le grandi città metropolitane, Milano e Roma. “Il peso delle aree metropolitane (e delle città più turistiche) non deve stupire – si legge nel report: a Milano e Roma vive circa il 13% della popolazione italiana e sulla frequenza degli illeciti gioca un ruolo chiave la presenza di visitatori e city users che spesso diventano bersaglio di reati predatori, come furti o rapine, andando ad alimentare le statistiche”.

Il commento del sindaco Enrico Trantino

Un argomento, questo, sposato anche dal primo cittadino etneo, Enrico Trantino che, come di consueto, commenta sulla propria pagina Facebook la classifica, evidenziando gli sforzi fatti non solo dall’amministrazione, ma anche da Governo centrale, per assicurare maggiore sicurezza in città. “Dobbiamo migliorare la nostra condizione – ammette Trantino. Con gli organi preposti – scrive il primo cittadino – ci siamo preoccupati di dare risposte più incisive, grazie a ripetuti controlli, operazioni a alto impatto e una presenza costante, almeno nel centro storico, di cui ringrazio le Forze dell’Ordine e, in particolare, chi li dirige”. Il primo cittadino riconosce anche al ministro Piantedosi “di avere adempiuto all’impegno di inviarci alcuni militari, che con i loro mezzi presidiano via Etnea – aggiunge. Questo non significa che potremo debellare la delinquenza, poiché effetto quasi collaterale di condizioni sociali di degrado che non sarà mai possibile neutralizzare del tutto – ammette il sindaco che aggiunge “sul piano della reputazione di una città, credo sia importante – per rassicurare chi intenda venire – che si affermi la verità”.

La classifica non dà la reale misura del fenomeno criminale

Sulla pagina Facebook del sindaco Trantino il dibattito resta acceso. In tanti riconoscono che la classifica, tenendo in considerazione solo le denunce, non dà la reale misura del fenomeno criminale a Catania. Così come tanti ammettono gli sforzi effettuati per ripristinare le regole basilari e le condizioni di Catania, “non paragonabile” a detta di molti, ad altre città italiane. Ma resta chi pensa che serva molto altro. “L’evidenza della criminalità purtroppo è sulle nostre strade, dove si vedono facilmente mezzi senza targhe, smontati, fuochi d’artificio notturni ogni giorno, parcheggiatori abusivi, alberi secolari avvelenati accanto al Duomo, discariche che poi vengono incendiate con continui fumi tossici per noi cittadini – scrivono alcuni attivisti. Serve agire in fretta – concludono – prima che la situazione sfugga da qualsiasi controllo”.