Messina

Crisi idrica a Messina, il Pd attacca il sindaco Basile: “Il razionamento non funziona”

“Da quasi dieci giorni è partito il razionamento idrico dell’Amministrazione Basile ma, nonostante gli annunci trionfali, sono tantissime le zone dalle quali arrivano segnalazioni di disservizi e di mancanza di erogazione. A mero titolo di esempio: Zona Zaera, Via Setaioli, Via Saccano, Via Peculio Frumentario, Via Noviziato Casazza, S. Saba, Mortelle, Via Acqua del Conte, Via Centonze, Viale Boccetta Alto, Via Osservatorio, Via Mitchel. Nessuna certezza su orari, pressione, frequenza, cosicché anche quando le persone hanno la “fortuna” di avere per qualche ora l’acqua non sono assolutamente in grado di programmare la propria vita quotidiana. La situazione diventa drammatica per le persone anziane non autosufficienti e le famiglie che accudiscono disabili, anche gravi”. Comincia così la nota del PD, che accusa il Sindaco Basile su un razionamento idrico che a detta del partito non funziona.

Crisi idrica a Messina, Pd: “Razionamento applicato in maniera inefficace”

“La strategia di razionamento è stata oggetto di una proposta del PD ripresa dall’Amministrazione e gestita dall’AMAM che evidentemente non riescono ad attuarla in maniera efficace poiché molti serbatoi, specie se collocati ai piani alti, rimangono sistematicamente vuoti. A mitigare, anche se tardivamente, le difficoltà di approvvigionamento tramite rete idrica, si sta provvedendo l’installazione di derivazioni con attacco per autobotte, su richiesta dei condomini. Tale soluzione proposta dall’Osservatorio PD sulla Crisi Idrica sta dando buoni risultati anche se poteva essere attuata precedentemente. Questo dimostra che l’atteggiamento del Partito Democratico è animato da volontà di collaborare e trovare soluzioni a beneficio della popolazione, come nel caso della proposta di collegamento diretto del Serbatoio Trapani alle zone di Via Setaioli e Via Osservatorio”, si legge ancora.

Crisi idrica a Messina, Pd: “Grave la chiusura a riccio di Amministrazione e AMAM”

“In questo senso appare gravissima la chiusura a riccio di Amministrazione e AMAM rispetto alle richieste, anche formali – una interrogazione circostanziata e due istanze di accesso agli atti – che abbiamo avanzato nelle scorse settimane. In una situazione di crisi, la trasparenza è d’obbligo per poter immaginare soluzioni che partano da dati certi e non solo da riscontri empirici. Ad oggi, invece, non sappiamo quanta acqua arriva in città a fronte della portata del Fiumefreddo e delle altre fonti di approvvigionamento.

È stucchevole che, invece di rispondere con i dati dello storico della telemetria, si mettano in scena ridicoli teatrini per coprire una gestione che sta lasciando a secco tante parti della città. La sala della telemetria di AMAM dovrebbe avere le pareti di cristallo ed essere accessibile, cosi come i bypass a Taormina e nella Zona Jonica o il cantiere di Webuild. Non vorremmo pensare che, a fronte di un sistema di rilevamento a disposizione di AMAM che potrebbe darci una situazione aggiornata praticamente in tempo reale, l’occultamento dei dati sia funzionale a nascondere le gravi carenze gestionali”.

“Ribadiamo che appare di tutta evidenza che la crisi in corso non è dovuta alla riduzione delle fonti di approvvigionamento ma all’incapacità di programmazione e gestione sulla rete di distribuzione cittadina dell’attuale e della precedente amministrazione. L’esasperazione della cittadinanza ha raggiunto ormai livelli di insostenibilità, che rischiano di aumentare con il rientro dalle vacanze e l’apertura delle scuole in molte delle zone critiche, per questo chiediamo all’Amministrazione Comunale di aprire finalmente un confronto serio e trasparente a partire da una piena assunzione di responsabilità accogliendo, senza pregiudizi strumentali, le proposte di miglioramento che arrivano da più parti”, si chiude la nota.

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