Proseguono le interlocuzioni tra la Protezione civile regionale e quella nazionale per la dichiarazione dello stato di emergenza in Sicilia per la grave crisi idrica: nelle scorse ore il presidente della Regione Renato Schifani, inoltre, ha sentito il ministro (nonché ex governatore) Nello Musumeci per stabilire la linea da seguire per garantire la massima collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali contro il fenomeno.
Il capo del dipartimento Fabrizio Curcio ha già riscontrato la richiesta avanzata qualche giorno fa dal governo Schifani.
Sulla scorta di precedenti che hanno visto coinvolte altre Regioni, la Protezione civile nazionale ha già indicato gli interventi immediatamente finanziabili per far fronte al contesto emergenziale estivo: si va dai piani di distribuzione con le autobotti ai serbatoi e accumuli temporanei, dagli impianti di pompaggio supplementari alla rigenerazione di pozzi o alla realizzazione di nuovi pozzi e sorgenti, dai by-pass e dalle interconnessioni tra le reti idriche esistenti alla risagomatura degli alvei per convogliare l’acqua verso le prese, oltre agli impianti temporanei per il trattamento e il recupero. A tal fine è stata chiesta una documentazione integrativa e convocata un’apposita riunione tecnica tra gli uffici romani e palermitani che si terrà giovedì mattina in videoconferenza.
Oltre che sul piano tecnico, le interlocuzioni sono state avviate anche su quello politico. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha telefonato stamattina al ministro della Protezione civile Nello Musumeci, “nell’ottica della massima collaborazione istituzionale tra Regione e Palazzo Chigi”.
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