Palermo

VIDEO | Ultima Generazione contro la fontana danzante del molo di Palermo: “Simbolo di disuguaglianze”

La fontana danzante del molo trapezoidale di Palermo utilizzata come tinello: è questa l’ultima azione di protesta di Ultima generazione nel capoluogo siciliano, dove nel pomeriggio del 2 aprile un gruppo di attivisti ha simulato attività domestiche come il lavaggio dei panni e delle stoviglie usando appunto l’acqua della fontana.

Un gesto chiaro e semplice per denunciare i rischi legati alla crisi idrica che ha fatto scattare lo stato di emergenza in diverse città (Palermo in primo piano), che sicuramente incidono principalmente sulle attività economiche (agricoltura in primis) ma anche sulle azioni quotidiane più semplici.

Crisi idrica, la protesta di Ultima Generazione al Molo di Palermo

“Attività normali, quotidiane, una quotidianità che, però, rischia di perdersi. L’Isola, infatti, da febbraio è in stato di calamità naturale da siccità severa – spiegano gli attivisti -. In un’Isola su cui aleggia la minaccia sempre più concreta di desertificazione, esiste la fontana danzante musicale più grande d’Italia, che si estende su 5000 metri quadrati, un primato di cui non andare fieri tra le persone che si sono viste l’acqua razionata. Alla mancanza di pioggia, si aggiunge una difficoltà infrastrutturale nel riuscire a conservare l’acqua”.

In un post su Twitter, proprio la fontana che abbellisce il molo di Palermo viene descritta dagli attivisti di Ultima Generazione in protesta come “simbolo delle disuguaglianze“, un paradosso tutto siciliano.

Guarda tutti i video virali, visita la QdSTv CLICCA QUI

La richiesta allo stato

“Come l’esempio della Sicilia dimostra, i danni causati dalla crisi climatica sono amplificati dalle carenze infrastrutturali”, dicono gli attivisti di Ultima Generazione che chiedono un Fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato.

“I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad) – dicono -, la tassazione degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile non violenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi”, concludono.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Fonte video e foto: Twitter (X) – Ultima Generazione