Giornata mondiale dell'acqua 2024, crisi idrica in Sicilia

Giornata mondiale dell’acqua 2024, in Sicilia la stessa crisi idrica di Marocco e Algeria

Stefano Scibilia

Giornata mondiale dell’acqua 2024, in Sicilia la stessa crisi idrica di Marocco e Algeria

Stefano Scibilia  |
venerdì 22 Marzo 2024

Uno dei primi campanelli d'allarme in Sicilia era arrivato lo scorso 9 febbraio, giornata in cui in una seduta della giunta regionale il presidente Renato Schifani ha dichiarato lo stato di calamità naturale in tutta l'isola

Oggi, 22 marzo 2024, è la giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu nel 1992 con degli obiettivi specifici in chiave climatica: sensibilizzazione per quanto riguarda la riduzione dello spreco e comportamenti responsabili per il contrasto alla crisi climatica e idrica. La costante crescita della popolazione rafforza ancor di più questi concetti. Per questo risulta necessario assumere un comportamento di protezione e conservazione dell’acqua.

Giornata mondiale dell’acqua 2024, l’analisi dell’Ispra

I dati rilasciati dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sono solamente la conferma di quello che è il trend negativo registrato da diversi anni in Italia. Nel nostro Paese infatti la disponibilità di risorsa idrica per l’anno 2023 è stimata in 112,4 miliardi di metri cubi, a fronte di un valore di precipitazione totale di 279,1 miliardi di metri cubi. Sono dati che fanno registrare una leggera ripresa rispetto al 2022, ma che comunque confermano una situazione di emergenza in prospettiva futura, anche perché il fattore principale che ha reso meno severo il dato del 2023 è dovuto all’elevato volime di precipitazioni che si è riversato in Italia nel mese di maggio, stimato in 49 miliardi di metri cubi. Anche questi dati però non sono sufficienti a scacciare l’emergenza siccità, sempre dietro l’angolo.

Giornata mondiale dell’acqua 2024, la Sicilia come il Marocco e l’Algeria

Uno dei primi campanelli d’allarme in Sicilia era arrivato lo scorso 9 febbraio, giornata in cui in una seduta della giunta regionale il presidente Renato Schifani ha dichiarato lo stato di calamità naturale in tutta l’isola, accettando la proposta dell’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, che aveva presentato dei dati preoccupanti legati alla crisi idrica nel territorio regionale. Numeri che di fatto indicavano che allo stato attuale la Sicilia è l’unica regione d’Italia in zona rossa per carenza di risorse idriche, con una situazione analoga a quella di Marocco e dell’Algeria.

La preoccupante crisi idrica ha portato il governo regionale ad attuare un nuovo piano di razionamento per 93 Comuni serviti da Siciliacque, che si occupa della gestione del servizio idrico nell’isola, distribuendo annualmente circa 70 milioni di metri cubi di acqua potabile a 1,6 milioni di cittadini. La società ha reso noto che allo stato attuale sono stati avviati tre i cantieri per la trivellazione di nuovi pozzi già aperti: a Caltabellotta (AG), al campo Favara di Burgio (AG) e in contrada Zacchia, a Prizzi (PA). Il piano di razionamento del governo regionale porterà ad una accurata gestione dell’acqua al fine di garantire a tutti i territori l’approvvigionamento e, contemporaneamente, accelerare gli interventi per mitigare la siccità con riduzioni che sono comprese fra il 10% e il 45%.

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