Siccità, in Sicilia è stato di crisi idrica in 6 province: ecco quali

Siccità, la svolta: la Regione proclama lo stato di crisi ed emergenza in 6 province, ecco quali

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Siccità, la svolta: la Regione proclama lo stato di crisi ed emergenza in 6 province, ecco quali

Redazione  |
mercoledì 13 Marzo 2024

Il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, sarà il Commissario delegato per superare le fasi più critiche dell'emergenza.

La giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Renato Schifani, ha approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per 6 province in Sicilia.

Si tratta, nello specifico, delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.

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Stato di crisi idrica in Sicilia, il provvedimento

Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si inserisce nel contesto delle condizioni di siccità persistente che ha ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani.

Nella nota della Regione Siciliana sullo stato di crisi si legge: “Il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Non a caso, lo scorso febbraio il Governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia“.

Il commissario delegato

Contestualmente alla proclamazione dello stato di crisi idrica in 6 province della Sicilia, la Giunta regionale ha anche nominato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato. Santoro avrà l’incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.

I compiti del commissario

Il neo commissario per l’emergenza idrica dovrà, tra le altre cose, portare avanti una serie di iniziative urgenti. In particolare:

  • azioni finalizzate al risparmio idrico potabile, quali, la riduzione dei prelievi e l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, con riferimento alla promozione dell’efficienza di usi esterni, alla verifica degli usi con attuazione di strategie di risparmio, all’attuazione di pratiche tecnologiche e programmi di ammodernamento atti a ridurre i consumi delle apparecchiature delle utenze e alle campagne di sensibilizzazione al risparmio idrico;
  • azioni finalizzate all’aumento delle risorse disponibili, quali, il coordinamento con il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica (legge 68/2023); la ricognizione e la pianificazione degli interventi urgenti per il reperimento di risorse alternative; l’individuazione di soluzioni per il reperimento di nuove risorse idriche a uso potabile; la ricognizione e le azioni per l’utilizzo di pozzi e sorgenti, nonché l’utilizzo dei volumi morti negli invasi e l’interconnessione invasi;
  • azioni in deroga a norme regionali finalizzate all’aumento delle risorse idriche potabili disponibili, quali la ricognizione delle attuali limitazioni all’approvvigionamento e la proposta di ordinanze in deroga a norme regionali.

Immagine di repertorio

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