Pezzi di Pizzo

Per un pugno di voti

Come Django, come nei film di Sergio Leone, l’uomo dal consenso più veloce del West, Totò Cuffaro è tornato.

Ennio Morricone non c’è più, ma ci vorrebbe un fischio musicale dei suoi.

Ha messo a segno tre colpi magistrali. Uno a Favara, uno nella patria di Sturzo ed uno sotto l’Etna, a Giarre.

Gira con un poncho con stampato lo Scudo Crociato, come lo scudo che aveva Clint Eastwood quando sfidava l’uomo con il fucile, magistralmente interpretato da Gian Maria Volontè.

La sua balena bianca è tornata fra contrade e paesi ed ora si prepara a sbarcare in città. La prima sarà a Palermo l’anno prossimo.

Si è, nel vuoto pneumatico della politica isolana, ripreso la scena.

Lui era l’uomo dalle maggioranze assolute e vaste come le praterie.

Il primo presidente eletto con l’elezione diretta e l’unico, ad oggi, rieletto.

Mai tanto consenso e tanto potere fu concentrato in una persona sola dai tempi di Federico II.

Oggi è tornato, con un simbolo antico, da maledetta nostalgia di Malyka Ayane, ma senza nostalgici anziani. Guida truppe fresche, giovani che non hanno mai conosciuto la Democrazia Cristiana.

In pratica è tornato Cuffaro senza quello che venne definito cuffarismo, senza i suoi vecchi compagni di avventura, in un meglio soli che male accompagnati.

Rimarrà solo o gli altri che gli sono sopravvissuti si uniranno a lui?

Intanto lui ha una proposta che sembrerebbe banale in Danimarca, ma che per l’isola sa di rivoluzionario.

Votare un presidente donna, una cosa che fa venire lo shock anafilattico al maschilismo imperante in questa terra.

Una donna, dice lui, che abbia cura delle sorti dell’isola, che sia pratica e concreta e vada al sodo delle questioni, lì dove gli uomini cincischiano e non risolvono.

E con questa logica e comprensibile scelta di genere manda in fuorigioco tutti i suoi concorrenti politici.

Gli altri centristi volevano fargli il pacchero escludendolo, ma sono rimasti senza risultati sul campo.

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare.

Ed il gioco dei voti Totò Eastwood lo sa giocare.

Ne prende sempre uno in più.

Gatto Silvestro