Siracusa

Da 55 anni Italia Nostra Siracusa a tutela del paesaggio

SIRACUSA – Italia Nostra compirà quest’anno 55 anni di attività a Siracusa. Sono tante le iniziative che la sezione ha scelto di sposare, sostenendo le campagne di rilievo nazionale e contemporaneamente le locali. Iniziative che sono state (e sono anche oggi) vere e proprie battaglie per la tutela del patrimonio naturale, storico, artistico di tutta la provincia aretusea. La presidente di Italia Nostra Siracusa, Liliana Gissara, intervistata dal Quotidiano di Sicilia ha argomentato sul recente dibattito aperto dall’associazione riguardante gli effetti eolico e fotovoltaico a terra. Un business centrale per la Sicilia, ma non sempre compatibile con il territorio.

Italia Nostra contro consumo di suolo

“La bellezza del passaggio è connotata dalla naturalità dei luoghi – ha spiegato Gissara – l’eolico altera il paesaggio. Le pale vengono posizionate sui crinali e per arrivare ai crinali devono essere aperte delle vie di penetrazione per mezzi naturalmente pesanti, che interrompono di fatto la continuità strutturale della montagna. Il basamento su cui poggiare le pale, lunghe anche 120 metri, è mostruoso. Gli Iblei sono ormai devastati. Le pale sono dappertutto. Alcuni Comuni – ha aggiunto la presidente di Italia Nostra Siracusa – spingono per l’installazione nelle zone di confine, perché si occupa un crinale e il beneficio ricade nel solo Comune che ha dato le concessioni”. Consumo e occupazione di suolo sono un problema che Italia Nostra Siracusa ha evidenziato per l’installazione dell’eolico, oltre ad un’assenza effettiva di redditività da queste operazioni.

“Pare che ogni pala necessiti di 300 metri cubi di calcestruzzo quindi oltre al consumo di suolo, il pregiudizio alla stabilità idrogeologica, il danno paesaggistico, dobbiamo evidenziare che le ore annue vento sono inferiori alla redditività prevista. Se non ci fossero gli incentivi le pale non le metterebbero”. E sul fotovoltaico a terra Liliana Gissara ha detto: “È vero che il mercato non gratifica con i prezzi il lavoro degli agricoltori, ma il nostro futuro non può essere portare a tavola pannelli fotovoltaici al posto delle verdure. Ciò che voglio ribadire è questo: senza incentivi le grandi multinazionali dell’energia non mostrerebbero lo stesso interesse. Sono incentivi che noi utenti paghiamo in bolletta come ‘oneri di sistema’ ed è come se pagassimo per devastare il nostro territorio. Come accaduto con alcuni agrumeti a Cassibile non è accettabile installare pannelli in terreni produttivi”.

In 55 anni di attività, Italia Nostra Siracusa ha garantito la pubblicazione di oltre 24 volumi, organizzato 10 tra mostre e convegni, portato a termine oltre 30 eventi, tutti finalizzati a valorizzare il patrimonio culturale, storico e naturale della provincia. L’associazione oggi è composta da un direttivo di nove persone e conta 36 soci, quest’ultimi tutti e appassionati che hanno provveduto, anche attraverso ricerche personali, ad approfondire e divulgare la storia del territorio della provincia. Chi svolge attività in Italia Nostra lo fa da volontario, senza alcuna remunerazione. “La nostra è un’associazione molto impegnativa – ha spiegato la presidente Gissara – non svolgiamo un volontariato generico. Compreso il livello dell’impegno, serve dedicare molte ore delle proprie giornate ad Italia Nostra”.

Una delle ultime iniziative di tutela del territorio avviate a Siracusa ha visto l’Associazione contrapposta all’Amministrazione a causa dell’autorizzazione concessa per la costruzione di un bar all’interno del Castello di Maniace. “‘L’astronave’ cosiddetta, di cui la città non è mai stata informata direttamente – ha ricordato Liliana Gissara -. Alla presentazione fatta all’Urban Center di Siracusa ci è stato presentato il progetto di un cantiere era già aperto”. Sulla concessione a privati di Piazza d’Armi per la realizzazione di questo si è pronunciato anche il Tar di Catania lo scorso marzo. Italia Nostra è stata poi l’ultima organizzazione ad aver garantito la rivalutazione, l’apertura e la fruizione costante delle Latomie dei Cappuccini. Oggi accessibile solo nei giorni di apertura straordinaria. “Dal 2004 al 2014 abbiamo gestito questo sito che il sindaco Bufardeci ci aveva concesso in affidamento. Quando si insediò la giunta Garozzo – ha ricordato Gissara – e premesso facevamo servizio tutti i giorni, gli incassi erano reinvestiti per il mantenimento della Latomia, l’allora assessore alla Cultura (oggi sindaco Francesco Italia) revocò l’affidamento e fece un bando. La latomia però ora è chiusa da anni e apre solo sporadicamente”. I dieci anni di affidamento ad Italia Nostra hanno rivalutato il sito tanto che, spiega ancora Liliana Gissara: “Ho ricevuto richieste di informazioni lo scorso anno perfino dalla Cina. Dopo dieci anni dalla revoca dell’affido, le persone fanno ancora capo ad Italia Nostra per avere notizie sulla Latomie dei Cappuccini”.

Per festeggiare nel 2024 i 40 anni dal riconoscimento dell’Oasi faunistica di Vendicari, Italia Nostra Siracusa ha organizzato a Marianelli una giornata di studi sul tema “Mezzo secolo fa il futuro del Val di Noto rischiò di essere stravolto”, prendendo spunto dal volume: “Il mancato disastro di Vendicari e Marzamemi”, di Corrado Bonfanti e Salvo Sorbello. L’associazione è stata invitata all’evento organizzato dall’ente gestore della riserva. “È stato un momento importante perché abbiamo anche ricordato il rischio corso dalla riserva di ospitare il petrolchimico negli anni Cinquanta. La Riserva è importantissima”.

Annualmente Italia Nostra Siracusa organizza tra i 12 e i 14 eventi dedicati ai soci e ai simpatizzanti e partecipa alle campagne nazionali scelta dal consiglio. “Per aderire alla campagna ‘Stazioni non presidiate’, abbiamo scelto Avola dove c’è un piccolo Museo della Ferrovia. Per la riscoperta dei presepi artistici territoriali abbiamo individuato il presepe ligneo del Liceo Scientifico Corbino. L’opera proviene da Bolzano – ha evidenziato Liliana Gissara, che è anche componente del Direttivo nazionale di Italia Nostra – e risale agli anni Cinquanta. Prossimamente svilupperemo un progetto sulla valorizzazione dei beni minori puntando sulla fontana Madre di Dio di Buscemi. Si tratta in questo caso di un progetto nazionale con finanziamento ministeriale”.