Catania, ancora supermercati, ancora consumo di suolo - QdS

Catania, ancora supermercati, ancora consumo di suolo

Melania Tanteri

Catania, ancora supermercati, ancora consumo di suolo

venerdì 15 Dicembre 2023

Continua a tenere banco la vicenda del nuovo market autorizzato dal Comune in via Palazzotto, all’interno di un’area libera dove sarebbe dovuta sorgere una scuola

CATANIA – La città dei supermercati. Potrebbe essere definita così Catania dove, da qualche anno a questa parte, stanno sorgendo numerose strutture medie e grandi per la vendita di prodotti alimentari e non. Supermercati realizzati quasi sempre su terreni incolti, vuoti, insomma realizzati ex novo.

Nonostante, sostengono in tanti, la città si stia spopolando e le ultime amministrazioni abbiano parlato di consumo di suolo zero, continuano a essere autorizzate nuove strutture: l’ultima in ordine di tempo quella in via Palazzotto, alle spalle del Tondo Gioeni. Nello stesso luogo in cui, poco tempo fa, l’amministrazione comunale aveva negato la possibilità di costruire un supermercato.

Adesso la questione cambia e, come conferma il consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Graziano Bonaccorsi “il provvedimento è stato pubblicato e autorizza la realizzazione di un supermercato Lidl dove in passato l’amministrazione aveva negato il permesso con tanto di sentenza del Cga” – dice. L’area in questione è verde incolto e, secondo il Piano regolatore generale del 1969, sarebbe dovuta diventare una zona a servizio di una scuola. Ed è su questa questione che interviene Argo, i cui attivisti evidenziano proprio la questione legata al piano regolatore. L’area in questione si trova in una zona L del Piano Regolatore, destinata cioè a pubblici servizi, più precisamente ad una scuola, individuata con la lettera S nelle tavole allegate al decreto regionale di approvazione del Piano Regolatore (1969). E’ una situazione analoga, addirittura sovrapponibile, a quella della via Martelli Castaldi, dove, nonostante le proteste, è stato realizzato un Eurospin”, opera per la quale è in corso un procedimento giudiziario che vede indagati, tra gli altri, il direttore dell’Urbanistica e per il quale lunedì prossimo ci sarà udienza.

In quel caso “furono inviati degli ispettori regionali per sostenere le ragioni del sì. Gli stessi non avrebbero ravveduto profili di illegittimità”. “Il supermercato si poteva fare perché, a loro parere, la S visibile sulle tavole non indica necessariamente che l’area debba essere destinata ad una scuola – proseguono. La S, infatti – leggiamo nella relazione – “non coincide ad alcuna rappresentazione simbolica sul Prg del 1954, tanto meno si rinviene sulla legenda originale allegata agli atti”. In queste affermazioni gli errori sarebbero due: la data del Prg, 1964 e non 1954, e l’assenza della S nella leggenda. Questo perché, come si legge nello stesso pezzo, “il Piano regolatore viene sì adottato dal Consiglio Comunale nel 1964, ma deve poi percorrere un iter, essere sottoposto ad eventuali osservazioni e opposizioni e venire definitivamente approvato a Palermo. E’ quindi solo con il Decreto del Presidente della Regione Siciliana n.166 del 28 giugno 1969, che il Piano Regolatore Generale di Catania viene approvato in via definitiva e diventa operante”. In questo documento la leggenda che reca la lettera S ci sarebbe, a dimostrazione del fatto che in quell’area era prevista una scuola.

Che oggi, a quanto pare, sarà sostituita da un supermercato. Esattamente come a Cibali, esattamente come in via Sabato Martelli Castaldi. Ci si chiede, allora, se non sarebbe stato più saggio attendere l’esito del procedimento giudiziario per autorizzare un nuovo supermercato.

Insomma a Catania si continua a costruire nelle poche aree rimaste libere ed è destinato ad aumentare il consumo di suolo che già nell’ultima rilevazione dell’Ispra vede la città etnea primeggiare quanto a cementificazione.

Secondo il rapporto 2023, tra il 2021 e il 2022, a Catania sono stati consumati quasi 24 ettari di suolo: il terzo peggior risultato in Sicilia dopo Aidone e Augusta. E addirittura l’undicesima posizione in Italia tra i Comuni con più di 100 mila abitanti. Per una volta siamo in cima a una classifica. Peccato non sia quella della qualità della vita. Ma si sa in estate qui fa caldo e almeno i supermercati hanno l’aria condizionata

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