10.927 km. E’ questa la distanza che separa Canicattì, paesino siciliano in provincia di Agrigento e Buenos Aires, capitale dell’Argentina, la seconda nazione più grande del Sudamerica. Vi chiederete: perchè accumunare due punti del mondo completamente agli antipodi l’uno dall’altro?
Ebbene, un motivo c’è e si chiama Mateo Retegui, l’attaccante 23enne chiamato a sorpresa dal ct azzurro Roberto Mancini, capace di bagnare con una rete il debutto in Nazionale nella gara di qualificazione ad Euro 2024 persa a Napoli contro l’Inghilterra. “El Chapita”, questo il suo soprannome tratto da quello dato al padre, il campine di hockey Carlos Josè Retegui, detto “El Chapa”, ha potuto infatti rispondere alla convocazione dell’Italia grazie al doppio passaporto derivante dalle origini della bisnonna materna – la signora Di Marco – emigrata nel secondo dopoguerra dalla Trinacria in cerca di fortuna proprio nella capitale albiceleste.
Sono bastati soltanto 56 minuti al centravanti italo-argentino, nato nella cittadina di San Fernando, per siglare il primo gol con la maglia azzurra, non lasciando scampo a Pickford da vero cecchino d’area di rigore dopo un prelibato assist firmato Lorenzo Pellegrini.
Subito centro all’esordio, dunque, a Napoli, nello stadio che fu di Diego Armando Maradona e che del “Pibe de oro” porta anche il nome. In poche parole, destino.
Una chiamata, quella del “Mancio”, che Retegui si è guadagnato a suon di marcature e prestazioni di altissimo livello con il Tigre, formazione della Primera Division, club in cui il ragazzo milita in prestito con il cartellino di proprietà del Boca Juniors. I numeri, letti ed analizzati, fanno impressione: 25 gol nelle ultime 34 apparizioni tra 2022 e 2023 con i “Matador”.
Canicattì, naturalmente, è esplosa di gioia dopo la convocazione e il gol siglato dal suo “figliol prodigo”. Nella provincia agrigentina, nella serata di ieri, è addirittura apparso uno striscione sul ponte che si affaccia su via Cirillo: “Dalle radici nasce il buon vino, Retegui orgoglio canicattinese”.
Tutti pazzi, dunque, per Mateo Retegui, protagonista di una storia che unisce, annullando qualsiasi distanza spazio-temporale, Sicilia e Argentina.
Per il talento classe 1999 potrebbe arrivare a breve anche la cittadinanza onoraria dal comune siciliano, come preannunciato dallo stesso sindaco Francesco Corbo.