Aspettano da due anni, ormai, di essere assunti negli uffici dell’Asp di Palermo, ma il loro posto è a rischio a causa di un concorso fotocopia avviato dall’azienda sanitaria tre anni dopo.
E’ la paradossale vicenda che coinvolge le 36 persone che nel 2018 si sono iscritte alla selezione per 5 posti come personale amministrativo dell’Asp del capoluogo siciliano, un concorso riservato alle categorie protette: persone con invalidità, non vedenti o sordomute, vittime o parenti di vittime di terrorismo o criminalità organizzata.
Il concorso parte già a rilento: bandito nel 2018, le prove iniziano solo nel 2022 e si concludono lo scorso gennaio (dopo un anno) con le prove orali. Mancherebbe soltanto la pubblicazione della graduatoria, che ad oggi, nonostante per legge ci sia l’obbligo di concludere i concorsi pubblici entro 6 mesi dalla data della prima prova, non c’è ancora. Cosa peggiore, non ci sono spiegazioni da parte dell’Asp.
Cosa non secondaria, visto che “l’inosservanza di tale termine – dice la normativa sui concorsi pubblici – dovrà essere giustificata collegialmente dalla Commissione esaminatrice con motivata relazione da inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, o all’amministrazione o ente che ha proceduto all’emanazione del bando di concorso e per conoscenza al Dipartimento della funzione pubblica”. Considerato che la prima prova scritta è stata espletata il 5 aprile 2022 (quasi un anno fa), risulta notevolmente superato il termine di legge.
E allora cosa è successo? Stranamente, quando ancora si dovevano iniziare le prove di questa selezione, nel 2021 viene bandito un altro concorso per gli stessi profili, sempre riservato a categorie protette. Un concorso fotocopia, ma stavolta i posti messi a bando sono di più, e cioè 21.
Niente di male, l’Asp si sarà resa conto di avere più bisogno di personale. E invece no, perché, nel frattempo, l’altro concorso viene – di fatto – congelato, senza nessuna comunicazione o atto ufficiale, mentre le selezioni per il nuovo vanno avanti spedite, e adesso si attende, il prossimo 12 aprile, la prova orale e la pubblicazione della graduatoria.
Una situazione paradossale, perché, se l’Asp dovesse davvero pubblicare la graduatoria di questo nuovo concorso prima dell’altra (e cioè del concorso bandito prima), la precedenza nell’assunzione spetterebbe a chi fa parte della graduatoria pubblicata per prima, non a chi ha partecipato alla prima selezione messa a gara.
“Solo una volta esaurita la graduatoria prima pubblicata si potrebbe attingere dalla seconda – spiega l’avvocato Simona Fell dello studio Leone e Fell di Palermo, che ha scritto una diffida all’Asp – una cosa assolutamente illegittima, in considerazione del fatto che le prove concorsuali cui hanno partecipato i nostri istanti si sono concluse ben 3 mesi fa”.
“Sembra quasi – commenta una delle persone che ha partecipato al concorso – che sia stato fatto tutto secondo un disegno, e cioè pubblicare per prima la seconda graduatoria, in modo da potere assumere loro anziché noi”.
Stando a chi protesta, l’Asp Palermo non avrebbe ancora fornito spiegazioni, e alla diffida presentata dagli avvocati, già scaduta, non avrebbe neanche dato seguito. Le uniche comunicazioni arrivate dagli uffici sono state quelle relative alle convocazioni e ai rinvii degli esami orali, che dovevano essere prima il 24 e 25 agosto scorsi, poi sono stati rimandati a data da destinarsi, poi nuovamente convocati a gennaio, quando in effetti i candidati hanno poi svolto gli esami orali.
Nel frattempo sono passati tre mesi, e mentre 36 persone aspettano di vedere pubblicata la graduatoria di un concorso bandito cinque anni fa, altri finiranno l’iter delle prove prima che loro siano assunti. Un “sorpasso”, a tutti gli effetti.