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Dall’Asp di Palermo rassicurazioni sull’ospedale di Partinico

“Non c’è stato alcun dimezzamento dei posti letto dell’ospedale, riaperto con la massima dotazione disponibile nel rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus, a iniziare dal distanziamento dei letti e da percorsi dedicati”. Lo ha precisato la Direzione aziendale dell’Asp, spiegando come “l’organizzazione del nosocomio rifletta la medesima degli altri ospedali dell’Asp di Palermo e del Servizio sanitario nazionale, tutti tenuti a rispettare misure di sicurezza e distanziamento”.

La risposta è arrivata ieri a seguito di numerose proteste che hanno interessato proprio la riattivazione dei servizi all’interno della struttura. “Questa amministrazione – hanno aggiunto dall’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo – ha dimostrato cura e rigorosa applicazione di tutte le misure di protezione anche in piena pandemia, tant’è che nessun operatore del Covid Hospital di Partinico è stato contagiato”.

“Sorprende – è stato sottolineato nella nota dell’Asp – che qualcuno voglia far passare un messaggio fuorviante, e cioè che, nel ritorno alla normale attività in appena una settimana dalla dimissione dell’ultimo paziente Covid, ci sia stato un ridimensionamento dell’offerta sanitaria”.

“Le critiche – hanno chiarito i vertici sanitari – sono sempre stimolanti, a meno che non forniscano una chiave di lettura diversa dalla realtà dei fatti, rischiando di creare confusione e disorientamento nella gente”.

I rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale hanno poi puntato il dito contro chi avrebbe utilizzato il presunto ridimensionamento dell’Ospedale cittadino per fini politici. “Non si ritiene accettabile – hanno affermato – alcuna propaganda elettorale a carico di un’organizzazione che ha affrontato con determinazione e coraggio uno dei momenti più difficili della nostra Nazione dal dopoguerra a oggi”.

“Si rinviano, pertanto, al mittente – hanno concluso dall’Asp – critiche che possano anche esprimere insensibilità e incoscienza nel merito di una questione molto seria, quale la sicurezza pubblica”.