Stop alla possibilità di vedere le trasmissioni di Dazn su due dispositivi contemporaneamente, a meno che questi non siano collegati alla stessa rete fissa (Ip), ossia sostanzialmente non siano nella stessa casa.
Sarebbe questo, a quanto apprende l’AGI, l’orientamento di Dazn, che a breve dovrebbe inviare la comunicazione ufficiale agli abbonati (già sul piede di guerra per tanti altri disservizi). Una decisione nata dalla constatazione che da settembre oltre il 20% delle condivisioni avveniva in modo fraudolento, con dispositivi collegati contemporaneamente addirittura da regioni diverse.
Senza contare il proliferare di siti che facilitano la condivisione dell’abbonamento. Niente più multivisione delle partite di serie A, dunque, con l’importante eccezione della visione domestica, che rimane per salvaguardare l’uso famigliare dell’abbonamento.
Il Codacons – appresa la notizia dell’intenzione di Dazn di bloccare gli abbonamenti “multiuso” – ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza “affinché si accerti la correttezza dell’operato della società”.
“Se sarà confermata la decisione di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device – spiega l’associazione di consumatori – si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro. Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori”.
Il Codacons sollecita Agcom e Antitrust ad aprire una istruttoria sul caso e, laddove la decisione di Dazn trovasse conferma, ad accertare la correttezza dell’operato della società “sanzionando qualsiasi violazione delle disposizioni in tema di contratti”. (AGI)