Oggi all’Assemblea Regionale Siciliana tutto si è svolto previsto. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani era presente, anche se lo si è atteso fino alle sei del pomeriggio, i gruppi hanno manifestato la trasversale coesione che ieri aveva portato già all’approvazione dell’articolato e alle 18:20 il Ddl 551 – contenente la legge regionale per il contrasto alla diffusione del crack ed altre sostanze stupefacenti, l’assistenza alle persone patologicamente dipendenti ed il reinserimento nella società – è legge della Regione. Il Ddl, promosso da realtà della società civile, tra le quali il dottor Francesco Zavatteri, padre di Giulio, che a causa del crack ha perso la vita, è stato elaborato grazie ad un intergruppo parlamentare che ha messo insieme gruppi della maggioranza e gruppi di opposizione per rendere questo evento legislativo regionale storico.
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione, all’unanimità, da parte dell’Assemblea regionale siciliana del disegno di legge anti-crack”, ha affermato il presidente della Regione all’esito del voto finale in aula.” Si tratta di un passo decisivo per la protezione delle nuove generazioni – prosegue il governatore Renato Schifani – e per combattere il fenomeno distruttivo delle sostanze stupefacenti. Con questo provvedimento, la Regione si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nel garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale per chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio che il mio governo ha garantito rappresenta una dimostrazione concreta di responsabilità e impegno da parte delle istituzioni, che si aggiunge alle altre risorse stanziate all’inizio dell’anno per la creazione a Palermo del primo Centro di pronta accoglienza». Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando l’approvazione da parte dell’Ars della legge anti-crack”.
Un evento storico, come molti parlamentari lo hanno definito, per molti aspetti. Si tratta infatti di una legge regionale prima in Italia, approvata all’unanimità da tutte le parti politiche, che ha coinvolto politica e parti civili e che potrebbe trovare repliche in altre regioni del paese. Questo aspetto è stato sottolineato dal governatore Schifani nel pomeriggio a legge approvata: “Ringraziamo tutti coloro, dalle forze politiche del Parlamento al mondo cattolico e dell’associazionismo sino alle università, che hanno lavorato per arrivare a questo importante traguardo che mette al centro, in un sinergico lavoro di squadra, la salute e il benessere dei nostri giovani. Questa legge rappresenta una speranza per le famiglie e le comunità impegnate nella lotta contro le dipendenze. Siamo convinti che, grazie a questo provvedimento, la nostra Regione sarà in prima linea nel contrastare l’uso e il traffico di stupefacenti, costruendo un futuro più sicuro e sereno per le nuove generazioni”.
Il primo firmatario della legge e presidente dell’Intergruppo contro le droghe, il deputato di Sud chiama Nord Ismaele La Vardera ha così commentato il voto finale che istituisce la legge cosiddetta anti crack: “Abbiamo dovuto attendere un giorno in più, ma finalmente il lavoro dell’Intergruppo, dell’Università e delle associazioni è diventato realtà. Sono stati mesi complessi, che hanno portato a galla anche delle criticità all’interno del sistema regionale. Ma la cosa fondamentale oggi è quella che finalmente la politica, ha deciso di partire dal basso e combattere a testa bassa una piaga come quella del crack. Non posso che essere felice: un percorso tortuoso, lungo e difficile ma che nel complesso ha fatto sì che questo Parlamento oggi ha approvato una norma che davvero nasce dal basso: da tutte quelle persone che da anni, ogni giorno, combattono silenziosamente questo fenomeno nei giovanissimi e negli adolescenti. Ma non è tutto, oggi la politica ha messo a segno un colpo importantissimo anche contro la mafia, perché ricordiamoci che la droga è una delle principali fonti di reddito della criminalità organizzata. Oggi è il giorno di festeggiare sì, ma è anche il giorno della consapevolezza: oggi è solo l’inizio di un percorso che la politica ha il dovere di seguire e in caso sistemare il tiro se dovesse servire”.
“Il gruppo parlamentare del PD è stato il primo, con una mozione del 12 gennaio 2013 ed un disegno di legge presentato pochi giorni dopo, a richiedere un intervento specifico per il contrasto al crack ed alle dipendenze”, ricorda il capogruppo dem all’ARS Michele Catanzaro. “Nel corso dell’esame nelle commissioni di merito – prosegue Catanzaro – abbiamo più volte chiesto di aumentare gli interventi e le somme a disposizione, riuscendo a passare dagli 800 mila euro inizialmente previsti dal governo ad 11 milioni di euro”. Il Ddl oggi divenuto legge, per ammissione logica di tutte le parti, è un punto di partenza per il contrasto al crack e per l’assistenza alle vittime dei suoi effetti devastanti. “Sappiamo bene che, purtroppo, non basta una legge ad estirpare un fenomeno grave e diffuso come quello del consumo crack – aggiunge Catanzaro – ma è importante avviare tutte le iniziative utili sul piano della prevenzione, della sensibilizzazione e del supporto socio-sanitario e psicologico”.
“Con la legge sulla lotta alle dipendenze ed al crack, la politica ha dimostrato che quando vuole può davvero essere vicina alle famiglie ed ai nostri giovani”, ha chiosato il capogruppo dem all’ARS Catanzaro. Sulla stessa linea di cauto entusiasmo la vice capogruppo pentastellata all’ARS Roberta Schillaci nel corso del suo intervento in aula prima del voto finale: “La legge sul crack è un aiuto importantissimo per le famiglie, l’emergenza è grande, dobbiamo partire subito per dare loro un grande supporto. Con l’intergruppo di cui faccio parte e che continuerà ad esistere anche dopo l’approvazione della norma, presseremo per ottenere al più presto i decreti attuativi, perché le leggi non camminano senza questi importanti strumenti. E chiedo al presidente della Regione, che ha dimostrato grande sensibilità sul tema, che si spenda in questo senso”.
Ringraziati “tutti gli attori e le forze politiche che hanno collaborato alla redazione del testo della legge”, Schillaci ha ribadito che “non c’è tempo da perdere tantissimi ragazzi rischiano di divenire degli zombie a causa di questa terribile droga facilmente reperibile, perché a buon mercato”. Adesso, secondo la vice capogruppo del M5S all’ARS l’imperativo è uno e non bisogna perdere tempo: “Bisogna fare partire subito i centri di accoglienza e le comunità terapeutiche previste dalla legge”.
Sulla nuova legge della Regione approvata all’unanimità dall’ARS interviene anche l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, facendo sapere che “nel triennio sono già stanziati 23 milioni di euro” e che è “prevista anche spesa strutturale a decorrere dal 2027”. L’assessore, successore di Marco Falcone dopo le elezioni europee che hanno visto preferire l’Europarlamento al forzista, spiega che “le risorse stanziate per la legge anti-crack nel triennio sono pari a 23 milioni di euro”. Già nel 2024 – fa sapere l’Assessorato – con un’applicazione immediata della norma, si prevede la spesa di 1,7 milioni per le attività di prevenzione nelle scuole. Si tratta di una spesa strutturale con risorse già stanziate in tutto il triennio, per un totale di 5,1 milioni di euro. Per il servizio di unità mobili per interventi di screening, sostegno e assistenza sul territorio, con particolare attenzione ai contesti abituali di consumo, sono stati stanziati 2 milioni nel 2025 e 2 milioni e mezzo nel 2026 e per tutti gli anni a seguire.
Per la realizzazione dei centri di prima accoglienza nelle Asp sono stati stanziati 5,4 milioni di euro, sia nel 2025 che nel 2026, per un totale di 10,8 milioni di euro. Infine, nel biennio 2025-2026 sono stati stanziati a valere sul Fondo sociale europeo 1,5 milioni di euro all’anno, per una somma complessiva di 3 milioni, per le attività di inclusione lavorativa dei soggetti interessati dalle attività. “La forte sensibilità, condivisa con il presidente Schifani per questo tema – afferma l’assessore Dagnino – ha portato l’assessorato dell’Economia e la Ragioneria generale, con la collaborazione degli uffici degli assessorati della Salute e della Famiglia, a realizzare ogni sforzo per dotare il disegno di legge delle coperture necessarie per la sua completa ed efficace attuazione. È stato fatto in brevissimo tempo, colmando le criticità che avevano rallentato il percorso, anche grazie alla proficua collaborazione di tutte le forze politiche”.
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