Il ddl Zan approda oggi in aula al Senato ma il destino del provvedimento approvato alla Camera sul contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità è incerto.
Da un lato Leu, M5s e gran parte del Pd vogliono l’ok definitivo senza modifiche, dall’altra la Lega che vorrebbe “bloccare o quanto meno modificare” il testo come ha ribadito ieri Matteo Salvini che oggi parteciperà alla discussione a Palazzo Madama.
E Italia Viva che ha già annunciato la presentazione di emendamenti per cambiare il ddl che così com’è, sostengono i renziani, non passerà mai.
Al Senato i numeri a favore del provvedimento sono risicati e al voto segreto i franchi tiratori (se ne contano 6/7 nel Pd e altrettanti tra i pentastellati) potrebbero affossare definitivamente la legge.
“Con un accordo la legge Zan viene approvata rapidamente al Senato in due giorni, alla Camera ci vorrà un po’ di tempo.
Vogliamo portare a casa la legge o vogliamo fare una battaglia di principio?”, ha detto il leader di Iv Matteo Renzi. “Se si vuole trovare un accordo lo si fa, se si vuole andare alla conta per fare contenti quelli che vogliono dire di avere la bandierina, tenete la bandierina, ma poi se si va sotto sapete la colpa di chi è”, ha aggiunto.