Messina

De Luca: “Taormina non ruba l’acqua a Messina”

TAORMINA (ME) – “Taormina non ruba l’acqua a Messina e chi lo afferma è uno sciacallo”. Con queste parole il sindaco della Perla, Cateno De Luca, ha voluto rispondere nei giorni scorsi a quanti lo hanno accusato di essere causa dei disagi idrici che sta affrontando la città dello Stretto a seguito dell’accordo fatto tra Amam e Sicilacque che mette in campo uno scambio di fornitura per consentire alla capitale del turismo siciliano di mantenere i serbatoi pieni in questi mesi di maggior afflusso turistico.

In una conferenza stampa tenutasi a Gazzi, nei pressi del serbatoio Gescal, e in collegamento video con Taormina nel serbatoio di contrada Sirina, Cateno De Luca e il sindaco di Messina, Federico Basile, hanno voluto smentire gli attacchi arrivati dalle opposizioni – in particolare da Italia Viva con Dafne Musolino e quattro deputati del Partito Democratico – mostrando i valori della misurazione idrica.

“A Taormina arrivavano circa 12 litri al secondo dall’acquedotto Fiumefreddo, a Messina ne arrivavano circa 27 da Siciliacque”, ha detto De Luca, ricordando come quest’ultima dovrebbe erogarne invece minimo 88 litri al secondo a favore di Taormina, in attuazione di una convenzione del 2005, che è stata messa in atto soltanto quest’anno con l’ausilio tecnico di Amam e del Comune di Messina. “Grazie a questa operazione – ha aggiunto De Luca – a Messina arriva più acqua rispetto a quanto ne viene restituita a Taormina, con un risparmio di circa 35 litri al secondo, grazie allo spostamento della fornitura di Taormina dalla derivazione Alcantara alla derivazione Fiumefreddo”. Uno spostamento che, riducendo per circa 4 km la fornitura di acqua su Taormina, determinerebbe comunque un maggior afflusso a favore di Messina.

Non solo un guadagno in termini di vettoriamento idrico, ma dal ritorno anche economico, considerando che grazie a questo “risparmio” l’Amam guadagnerà circa 130 mila euro l’anno, che reinvestirà a sua volta per rifornirsi da Siciliacque, ma recuperando appunto litri di acqua al secondo che prima finivano nelle condotte di Taormina.

Il razionamento dell’acqua a Messina per cause “regionali”

A cosa è dovuto quindi il razionamento dell’acqua che sta subendo da diverse settimane la città peloritana? Secondo quanto sostenuto da Basile, il problema non è legato alla convenzione fatta con Taormina ma è da ricercarsi a livello regionale, alla grave siccità che sta interessando l’Isola da mesi e per la quale la Regione ha attivato misure d’emergenza, soprattutto nella provincia di Agrigento.

Anche a Taormina l’emergenza idrica non è passata del tutto

Del resto anche nella Perla dello Ionio, lo stesso De Luca aveva dovuto diramare un’ordinanza contingibile e urgente (n. 17 del 12/07) per invitare la cittadinanza a risparmiare l’acqua potabile, “in considerazione di un inverno poco piovoso”. Una serie di divieti validi fino al 31 ottobre, secondo i quali si possono irrigare giardini e prati solo dalle 22 alle 6 del mattino e per non più di 60 minuti, non si possono riempire vasche private, lavare cortili e piazze, o lavare veicoli privati nelle proprie abitazioni, limitando essenzialmente l’uso dell’acqua per esigenze alimentari, igieniche e domestiche. La controprova dunque che, nonostante gli efficaci interventi messi in campo dall’amministrazione comunale, anche a Taormina l’emergenza idrica non è passata del tutto.

La giunta De Luca sta lavorando a trecentosessanta gradi per intervenire sulla propria rete idrica “colabrodo. Ricordiamo infatti che l’Asm (gestore della manutenzione dell’acquedotto) ha affidato il servizio di mappatura della rete per la riduzione e il controllo delle perdite. Un progetto che prevede l’attuazione di un’idonea distribuzione interna per una lunghezza complessiva di 16 km. Al tempo stesso si sta avviando uno studio per la distrettualizzazione della rete, che faciliterà la ricerca, la localizzazione e la riparazione delle perdite.