Un idillio finito. Schiantatosi contro la dura realtà di una città degradata come evideniza l’esperienza e come confermano le varie classifiche sulla qualità della vita che vedono Catania relegata negli ultimi posti. Ad aggiungersi al coro di chi racconta di una realtà invivibile, consegnata all’illegalità, priva di regole e controlli è Mario Venuti. Il famoso cantautore, in un lungo post, lamenta le condizioni di invivibilità della zona della città dove ha scelto di vivere: la zona del Castello Ursino. Una delle più importanti di Catania, dal punto di vista storico e antropologico, il cui tentativo di recupero sembra essersi arrestato.
“Vent’anni fa scelsi di venire a vivere in un quartiere che i borghesi della città disdegnavano perché considerato malfamato”, scrive il cantante. Che ricorda la situazione in cui versava l’area del Castello negli anni Novanta. Una zona storica, nella quaòe si trovano edifici di particolare pregio, importanti palazzi e dimore sontuose- “Soffitti a volta affrescati, ampi saloni gattopardeschi, abitazioni della ricca borghesia ottocentesca, poi abbandonate in favore delle “case nuove” dei quartieri alti – racconta. Mia madre mi disse: Mario, no ti prego, in quel quartiere no! Io le dissi: vedrai che qui nel giro di pochi anni cambierà e la casa si rivaluterà. Così è stato”.
E in effetti, il cambiamento è avvenuto. Prova ne è la presenza di locali – ristoranti e non solo – che si sono moltiplicati negli anni. Insieme agli affitta camere e alle case vacanze, spesso piene tutto l’anno. “Il quartiere è abitato da alternativi o gente che comunque ha puntato su un futuro cambiamento – scrive ancora Venuti, sottolineando che “però è stato parziale – sostiene. Ovviamente, una sacca piuttosto numerosa di vecchi abitanti continua a vivere qui. Molta gente qui lavora duramente e onestamente per permettersi una vita dignitosa. Sono gentili con me e c’è un rapporto di reciproco rispetto. Naturalmente, ci sono anche molti immigrati che mi sembrano discreti e rispettosi. Una parte degli autoctoni però, purtroppo non ha fatto il salto evolutivo che si richiede a chi deve stare in una comunità civile”.
Quello che segue è un elenco di ciò che non va. E che, nel recente passato, è stato oggetto di numerose denunce, tanto da aver portato l’amministrazione comunale e non solo, ad aumentare i controlli. Di cui adesso pare non vi sia traccia. “Posteggiatori abusivi che spadroneggiano davanti ai ristoranti della piazza e che adesso fanno posteggiare le macchine perpendicolarmente al marciapiede così da occuparlo e impedire il passaggio dei pedoni – sottolinea il cantante. La recente introduzione della raccolta differenziata porta a porta, fatica a entrate nelle abitudini e la gente butta di tutto dappertutto. Uno scempio. La parte pedonale che costeggia il castello è infestata da moto che sfrecciano in barba alle regole, incuranti dei turisti che passeggiano ammirando il castello, o di chi come me porta il cane a passeggio o di chi va in giro a piedi con i bambini. Nessuno gli dice niente perché ti rispondono male e i loro genitori più maleducati di loro sarebbero pronti a difenderli. Forze dell’ordine non se ne vedono mai. I prati sono un merdaio perché molti non raccolgono le deiezioni dei loro cani. Insomma il degrado morale e materiale avanza sempre più. E la mia sopportazione diminuisce.
Non voglio andare via, conclude Mario Venuti “Ma è dura”.