DELIA (CL) – Duro scontro politico in città dopo la notizia dell’aumento dell’indennità dei membri dell’Amministrazione comunale. Sulla questione è intervenuto il primo cittadino Gianfilippo Bancheri, cercando di fare chiarezza su un tema divenuto assai spinoso.
“L’aumento delle indennità – ha spiegato – è stato determinato da una Legge statale. Qualcuno parla non correttamente, per non usare un altro termine, di cifre al lordo tralasciando di dire che il netto percepito è inferiore del 30-35% e che gran parte dell’aumento è coperto da un contributo regionale che ha ridotto l’impatto sul bilancio comunale. I numeri prospettati quindi da alcuni sono fuorvianti perché non contestualizzati”.
“Il sindaco – ha aggiunto Bancheri – percepisce al netto un’indennità inferiore anche ad alcuni dipendenti comunali, pur avendo più di responsabilità. La nostra Amministrazione ha sempre lavorato con dedizione e impegno puntando a migliorare la vita di tutti i cittadini e a portare risorse significative nel nostro territorio. Questo impegno ha spesso richiesto ore di lavoro ben oltre quelle previste. È chiaro che le indennità, anche quelle dei dirigenti delle quali non ci permettiamo di mettere in discussione, sono regolate per riflettere questo servizio oltre ad altri aspetti, non meno importanti come la complessità amministrativa e la responsabilità dell’incarico la cui natura è quella di servizio pubblico”.
“La nostra priorità – ha evidenziato ancora il sindaco – rimane sempre il benessere di ogni cittadino, in particolare delle fasce meno abbienti, per le quali abbiamo sempre lavorato e continueremo a lavorare con programmi specifici e supporti mirati senza bisogno di fare demagogia o, peggio ancora, populismo di basso livello. Desidero infine dissipare ogni dubbio sulla questione dei ticket mensa che qualcuno ha messo in relazione con l’indennità degli amministratori. È importante chiarire che le somme per le indennità degli amministratori sono somme a destinazione vincolata, basta leggere le ultime sentenze in materia, mentre il servizio di mensa scolastica è un servizio a domanda individuale per il quale la Regione destina appositi fondi a copertura dei ticket delle famiglie in difficoltà economica. Siamo ben consapevoli, e non perché ce lo dice qualcuno che fa una politica dalla natura solidaristica, dell’importanza di garantire l’accesso a tutti i bambini a un pasto nutriente durante la giornata scolastica. Per questo abbiamo lavorato attivamente per assicurare che nessuna famiglia veramente bisognosa, e il cui bisogno sia ancorato a criteri oggettivi, venga esclusa. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione possiamo confermare che tutte le famiglie veramente bisognose che ne avranno diritto riceveranno il ticket mensa. A tal proposito abbiamo pubblicato un avviso e incaricato i servizi sociali di individuare e assistere le famiglie aventi diritto, una volontà la nostra che riflette la dedizione a non lasciare indietro nessuno dei nostri cittadini in particolare i vulnerabili”.
“La nostra Amministrazione – ha sottolineato ancora Bancheri – è da sempre impegnata a garantire con i fatti che le risorse disponibili siano utilizzate in modo efficace ed equo con il solo obiettivo di servire al meglio l’intera comunità. È vero, la politica è servizio, è missione ma è anche mancanza di disonestà intellettuale”.
A replicare è stato il gruppo di minoranza Delia è partecipazione. “Che l’aumento dell’indennità è stato determinato da una Legge statale – hanno scritto i consiglieri – lo avevamo già detto aggiungendo però che andrà a gravare in larga parte sul bilancio comunale. La misura dell’impatto sul bilancio comunale ce l’ha sottolineata lo stesso sindaco. La vera differenza tra quello che succede in Sicilia e nel resto d’Italia non sta nella misura dell’adeguamento, che è identico, ma nel fatto che la Regione siciliana a differenza dello Stato abbia coperto solo il 25% lasciando ai Comuni l’onere di provvedere al resto”.
“Ciò che ci premeva sottolineare – hanno aggiunto – è che questa scelta, legittima e lecita ma non condivisibile né utile alla collettività, poteva essere diversa e lo abbiamo ampiamente dimostrato fornendo degli esempi concreti di chi questa scelta l’ha fatta”.