Sicilia

Demolizione case nelle isole minori, migliaia di abitazioni a rischio

“Indispettisce e lascia anche esterrefatti i professionisti eoliani il silenzio della Regione e dell’assessore regionale al Territorio, Elena Pagana che appena pochi mesi fa, nel corso di un convegno organizzato a Lipari per parlare di sviluppo del territorio nel rispetto delle regole, ma anche del dramma degli abusi edilizi, aveva promesso che presto sarebbe stato istituito un tavolo tecnico sull’urbanistica per discutere delle problematiche e del rischio di migliaia di demolizioni su tutte le isole dell’arcipelago”. A parlare così è il presidente dell’associazione Tecnici eoliani (Ate), Gaetano Barca che nel maggio scorso aveva aperto i lavori dell’incontro al quale avevano partecipato numerosi rappresentanti degli Ordini professionali provenienti da tutte le isole, ma anche dalla provincia di Messina e Palermo. 

Demolizione case nelle isole minori, gli abitanti speravano in una norma della Regione

Barca ricorda con minuzia di particolari, per inviare un chiaro messaggio al governo regionale, che ad annunciare l’imminente  istituzione di un tavolo tecnico urgente per le isole minori, era stata proprio l’assessora Regionale al Territorio, Elena Pagana, che era intervenuta al convegno, da remoto, annunciando anche imminenti provvedimenti correttivi che avrebbero dovuto mitigare e in parte rivedere le norme vigenti in materia urbanistica.

Ma quel tavolo, fino a questo momento non è stato convocato e viste le vacanze estive difficilmente sarà possibile istituirlo, qualora vi fosse l’intenzione, prima del mese di ottobre. Nel frattempo, ricorda però il presidente dell’Ate, su tutto l’arcipelago sono già centinaia le ordinanze di demolizione e le ruspe potrebbero entrare in azione a partire dall’autunno.

Questo getta nello sconforto migliaia di abitanti delle isole che avevano sperato in una norma che permettesse loro di sanare alcuni abusi sempre nel rispetto delle rigide norme di vincolo imposte anche dall’Unesco. In più, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2022, che ha annullato l’applicazione sulle isole dell’ultimo condono edilizio, a rischio demolizione ci sono oltre un migliaio di abitazioni.

Demolizione case nelle isole minori, chiesto un confronto urgente

A questo punto l’Ate ha nuovamente richiesto  un confronto urgente con l’assessorato al Territorio, con il Governo Regionale e con la deputazione messinese regionale e nazionale per trovare una soluzione che impedisca azioni che nei fatti contribuirebbero a inasprire il clima già pesante che si respira nelle isole a causa del caro trasporti (che poi si riversa a cascata su tutti i prodotti, alimentari e petroliferi) e del conseguente senso di abbandono delle istituzioni che finora non hanno preso alcun provvedimento finanziario aggiuntivo, né hanno agito con forza sulla compagnia di trasporti per rivedere al ribasso le tariffe che sono alle stelle. “Capisco per certi versi che l’assessora Pagana figura tra i possibili nominativi che potrebbero essere presto oggetto di rimpasto di governo annunciato dal governatore Schifani”. 

“Vede- aggiunge il tecnico presidente del’Ate – in questo momento mi trovo nel centro abitato di Vulcano che è inserito nelle aree a totale vincolo di riserva. Non parliamo di zone incontaminate, ma la riserva ingloba al suo interno  il centro abitato di Vulcano dove non si può piantare un chiodo. Noi avevamo chiesto all’assessora Pagana anche una modifica di queste aree, ma non ha fatto nulla. Ora noi abbiamo problemi seri con moltissime persone, grandi quanto le case che peraltro vogliono demolire. E anche il Piano casa, tanto annunciato, non viene incontro a nessuna delle richieste del territorio, oltre che in alcuni tratti apparire anche contorto e poco influente per i nostri problemi”.

Demolizione case nelle isole minori, l’allarme sulle malattie da ansia

Nel maggio scorso, al convegno era intervenuto anche il prof. Pierluigi Mantini, componente della struttura commissariale del Consiglio dei ministri. Mantini aveva sottolineato come in alcuni casi queste norme avrebbero potuto comportare un abuso di potere da parte delle istituzioni. Sempre nell’ambito dei relatori al convegno molto interessante la tesi del professore emerito di Psichiatria Alberto Siracusano, coordinatore del tavolo tecnico “salute mentale” del ministero della Salute, chiamato ad intervenire dagli organizzatori del convegno . L’esperto ha detto che nelle isole minori si vive 10 anni in meno rispetto alla terraferma  per mancanza di certezze che creano uno stato di ansietà perenne. 

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI